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Taglio dei bonus per chi rientra dall’estero, arriva la stretta: cosa cambia e chi sarà penalizzato

Dal prossimo anno solo docenti e ricercatori potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali per chi rimpatria in Italia, ma si cerca una soluzione per evitare di tagliare di netto i bonus il 31 dicembre.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo prepara la stretta sui lavoratori impatriati. Chi torna in Italia dall'estero, dal 2024 in poi, potrebbe non beneficiare di alcuno sgravio fiscale e se anche ne avrà diritto sarà limitato rispetto a quanto previsto finora. Il centrodestra tira dritto con la riforma, che verrà messa a terra sotto forma di decreto delegato ora in Parlamento con due obiettivi: limitare l'ambito di utilizzo degli sgravi ad alcune categorie di lavoratori, rivedere la percentuale di abbattimento delle tasse e la durata del bonus. Insomma, l'agevolazione verrà tagliata in tutti i sensi: durata, percentuale e possibilità di accesso.

In breve, nel 2024 a beneficiare del maxi-sconto fiscale al rimpatrio saranno solo gli italiani che hanno una elevata qualificazione o specializzazione, esclusi gli sportivi professionisti. L'obiettivo del governo è chiaro, come già detto dal ministro Giorgetti il mese scorso, ovvero evitare che qualcuno approfitti di una norma studiata per attirare in Italia i cervelli che erano scappati altrove. Non deve essere un semplice bonus a pioggia per chiunque rimpatri, ma solo per quell'eccellenza che si vuole riportare indietro. Insomma, dal governo dei patrioti arriva un nuovo motto: prima gli italiani, ma quelli bravi.

Il testo è stato incardinato alla Camera la scorsa settimana e, appena la discussione entrerà nel vivo, ci si concentrerà sulla questione più scottante: un periodo di transizione per evitare la mannaia del 31 dicembre di quest'anno. In molti, infatti, avrebbero già predisposto il rientro dall'estero ma perderebbero così ogni agevolazione. Anche perché, nella prima bozza del testo, si parla di "salvare" solo chi sarà fiscalmente residente in Italia il 31 dicembre. Per risultarvi bisogna aver spostato la residenza entro il 2 luglio passato.

Al netto della questione del periodo di transizione, su cui il governo stesso ha interesse a trovare una mediazione, la riforma – che entrerà in vigore dal prossimo anno – ridurrà drasticamente la possibilità di accedere agli incentivi. Dal 2024, secondo il restyling voluto dal governo Meloni, all'agevolazione potranno accedere solo docenti e ricercatori. E non solo: lo sgravio calerà al 50% dal livello attuale, che può arrivare fino al 90%. I lavoratori dipendenti impatriati saranno i più penalizzati, insieme agli sportivi professionisti. Non è chiaro quale sarà il destino dei pensionati, su cui ci sono delle norme ad hoc.

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