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Tac, risonanze e visite specialistiche: ecco cosa costerà di più con i tagli alla Sanità

Pubblicata una prima bozza del decreto ministeriale con il quale verranno riviste le condizioni di erogabilità di test, esami e visite specialistiche.
A cura di Redazione
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Ha fatto molto discutere l’approvazione (con la fiducia) del decreto legge Enti Locali nel quale, oltre ad una serie di provvedimenti per la stabilità finanziaria degli enti locali, erano contenuti anche gli ormai famosi “tagli alla sanità”. Si tratta di un taglio secco di circa 7 miliardi di euro in tre anni ai trasferimenti dallo Stato alle Regioni con “la riduzione del livello complessivo del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, pari a 2.352 milioni di euro annui, a decorrere dal 2015” e fino al 2017”.

Le Regioni potranno ricorrere ad una serie di misure alternative, tra cui la rinegoziazione dei contratti di fornitura, mentre ci saranno cambiamenti per quel che riguarda visite specialistiche, esami di laboratorio e test clinici. Come detto, per le specifiche del provvedimento, ovvero i casi in cui si applicherà o meno la nuova normativa, bisognerà attendere i decreti ministeriali, nei quali saranno individuate le condizioni di erogabilità e le indicazioni prioritarie per la prescrizione di visite specialistiche ambulatoriali ed esami clinici. In pratica, ci saranno delle griglie, delle tabelle, in base alle quali i medici prescriveranno esami e controlli e si determinerà se i costi saranno o meno a carico dei cittadini. Ricordiamo che:

Nel caso in cui si accertasse che il medico curante abbia prescritto esami non necessari, ovvero abbia violato l’applicazione delle nuove normative, si prevede l’applicazione di “penalizzazioni su alcune componenti retributive del trattamento economico spettante ai medici”. In pratica: i medici che sbagliano nell’applicazione della normativa, pagheranno di tasca loro, a meno che non giustifichino in maniera valida la loro decisione.

Quali esami specialistici saranno colpiti dai tagli alla Sanità

Una prima bozza è stata diffusa in queste ore da Repubblica, che ipotizza che sarebbero “in tutto 180 le prestazioni, soprattutto diagnostiche, che il ministero della Sanità sta per inserire nella lista nera degli esami "inappropriati" previsti nel decreto sugli enti locali appena convertito dal Parlamento”. Si tratterebbe degli “esami a maggiore rischio di uso scorretto” e le misure sarebbero state concordate con medici e sindacati di categoria.

Nel documento (consultabile sul sito di Repubblica) si parla di due tipi di vincolo (condizioni di erogabilità e appropriatezza prescrittiva) posti su 180 prestazioni di specialistica ambulatoriale sulle 1700 totali. Si comincia dalle prestazioni odontoiatriche ospedaliere che saranno riservate ai ragazzi fino ai 14 anni e alle persone economicamente disagiate: saranno le Regioni a determinare fino a che soglia di reddito si potrà usufruire delle cure odontoiatriche.

I test genetici, considerati molto costosi, saranno “riservati alla diagnosi di specifiche malattie genetiche definite in un elenco a parte” e non sarà possibile prescriverli per una generica mappatura del genoma.

I test allergologici e le immunizzazioni saranno prescritti, nella quasi totalità dei casi, solo dopo visita specialistica e solo in presenza di comprovata necessità.

Cambierà anche la modalità con la quale saranno effettuate Tac e risonanze magnetiche. Il ministero utilizzerà una griglia con un punteggio che andrà da 0 a 10 per stabilire l’appropriatezza delle prescrizioni: il sistema sarà elaborato sulla scorta degli studi di un gruppo di esperti e dovrebbe anche contribuire allo snellimento delle liste di attesa.

Per gli esami di laboratorio la situazione è più complessa, come spiega Valeria Pini su Repubblica:

In tema di esami di laboratorio il provvedimento riguarda: alcune prestazioni di basso costo (il cui importo spesso è già coperto dall'assistito non esente col ticket), per le quali vengono descritte condizioni di erogabilità (non si possono prescrivere per generici follow-up, ma solo in base a precise indicazioni cliniche). In particolare, si prevede che in assenza di qualsiasi fattore di rischio (familiarità, ipertensione, obesità, diabete, cardiopatie, iperlipemie eccetera) il colesterolo e i trigliceridi siano ripetuti ogni 3 anni. Infine prestazioni specifiche potranno essere erogate per la diagnosi e il monitoraggio di specifiche patologie (ad esempio test del sudore per la fibrosi cistica).

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