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Superbonus, tutte le scadenze del 31 marzo 2023 e le modifiche sul tavolo della maggioranza

Arrivano in commissione Finanze tutte le proposte di modifica al decreto che ha bloccato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti per il Superbonus. Intanto al 31 marzo sono previste importanti scadenze.
A cura di Annalisa Girardi
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La partita sul Superbonus è aperta. In commissione Finanze alla Camera si discute delle modifiche alla misura, dopo che lo stop del governo alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura deciso dal governo era stato duramente criticato dal mondo delle imprese e dalle forze politiche di opposizione. In totale sono stati depositati 311 emendamenti al decreto.

E nel frattempo è ormai agli sgoccioli il tempo, per chi sta già facendo i lavori, di usufruire degli sconti secondo le vecchie regole. Scade ad esempio il 31 marzo il termine per registrare presso l'Agenzia delle Entrate i crediti sulle spese che si sono sostenute nel 2022. Così come il termine per completare i lavori sulle villette che a settembre scorso avevano effettuato già il 30% delle ristrutturazioni.

Intanto si continua a ragionare sulla questione dei crediti incagliati. Una possibile soluzione potrebbe essere il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti, con lo Stato che offrirebbe le necessarie garanzie sui crediti. Ma, il governo sembrerebbe contrario: in questo modo, infatti, si andrebbe ad aumentare ulteriormente il debito pubblico, mentre ora è fondamentale andare verso il contenimento.

C'è soprattutto il tema dell'edilizia libera: chi aveva acquistato una caldaia o degli infissi con lo sconto in fattura prima del 16 febbraio (giorno in cui il governo aveva pubblicato il decreto con le nuove regole) ora rischia di non poter più accedere all'agevolazione. Infatti, per l'edilizia libera, non c'è bisogno della Cila: i lavori avvengono generalmente in una giornata, e solo al termine viene rilasciata una dichiarazione. Quindi quando vengono fatti gli acquisti non c'è alcun documento e potrebbe essere complicato, ora, dimostrare che questi siano stati concordati prima della data in cui è uscito il decreto.

Potrebbe però essere approvata una modifica che permetterebbe di accedere comunque allo sconto in fattura, riuscendo a dimostrare che l'acquisto sia avvenuto prima del 16 febbraio, ad esempio presentando semplicemente una fattura. In questo modo insomma, per caldaie e infissi, lo sconto in fattura potrebbe tornare.

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