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Superbonus, le novità sulla cessione dei crediti: potrebbe essere prorogata fino a fine anno

Il centrodestra lavora ancora sui crediti del Superbonus, messi a rischio dal decreto con cui il governo ha bloccato la cessione e lo sconto in fattura. Ma è in arrivo un emendamento della maggioranza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La maggioranza prova a risolvere il nodo dei crediti incagliati, dopo aver bloccato cessione e sconto in fattura con un discusso decreto approvato un mese fa. Il Superbonus – il cui destino è ormai segnato da tempo, nonostante le letture sui costi e benefici della misura siano molto divergenti – rischia di lasciare degli strascichi drammatici, con un impatto economico molto pesante su famiglie e imprese. È tempo di manifestazioni degli esodati, che chiedono risposte al governo. Il centrodestra prova ad affrontare la questione con un emendamento al decreto Superbonus, in cui sono previste una serie di modifiche al testo.

In commissione Finanze della Camera c'è un emendamento al decreto, riformulato dal relatore Andrea De Bertoldi di Fratelli d'Italia, che prevede alcune novità: dovrebbero essere approvate le deroghe per enti di edilizia popolare, onlus e aree terremotate; per le villette dovrebbe arrivare la proroga al 30 settembre; si va verso lo slittamento dei termini al 30 novembre per la cessione dei crediti delle spese effettuate nel 2022, con una mini-sanzione di 250 euro.

Quest'ultima è la novità più importante, perché riguarda i crediti incagliati nel 2022, che rischiano di mettere in ginocchio migliaia di imprese. Sull'utilizzo degli F24 il Tesoro resta freddo. La proposta di Abi e Ance non convince il governo: "Restiamo fermi sulla proposta di consentire alle banche di utilizzare i crediti di imposta che acquistano in compensazione con gli F24 dei loro clienti anziché con gli F24 propri – aveva detto la scorsa settimana il ministro dell'Economia Giorgetti – E siamo freddi perché i numeri di cui dispone l'Agenzia delle Entrate ci dicono che banche e assicurazioni sono lontane dall'avere già acquisito volumi di credito di imposta tali da rischiare di non avere spazio da utilizzare in compensazione".

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