Superbonus, le novità annunciate dal ministro Giorgetti: verso i prestiti ponte per le imprese
"Sono in elaborazione specifiche modifiche all'articolo 9 del decreto aiuti quater che consentiranno una maggiore circolazione dei titoli tra gli intermediari qualificati e che garantiranno dei cosiddetti prestiti ponte per le imprese edili che si trovano in possesso di tali crediti". Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, annuncia così le ultime novità in merito al Superbonus, le cui modifiche sono contenute nell'ultimo decreto Aiuti in fase di conversione in legge in Parlamento. Mentre sugli interventi del governo per agevolare la fruizione dei crediti il ministro ha spiegato che "il decreto-legge Aiuti-quater ha previsto per quelli comunicati all'Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022 la possibilità di utilizzo in dieci rate annuali".
"Per quanto concerne la richiesta di conoscere quale sia l'ammontare dei crediti fiscali incagliati, mi corre l'obbligo di precisare che l'Agenzia delle entrate conosce l'ammontare dei crediti, ma non è in grado di stabilire i motivi in base ai quali i contribuenti abbiano deciso volontariamente di mantenere i crediti nella propria disponibilità (ad esempio, ai fini del successivo utilizzo in compensazione tramite modello F24), oppure se non riescano a utilizzarli ovvero a cederli ad altri soggetti – ha continuato ancora Giorgetti, rispondendo all'interrogazione parlamentare in merito – Ricordo comunque che tale istituto che andrebbe più correttamente ricondotto all'alveo delle detrazioni fiscali, evitando l'ampio ricorso allo sconto in fattura, consentito indipendentemente dal livello di reddito e dall'utilizzo per l'abitazione principale".
Poi, però, ancora Giorgetti si è scagliato contro il Superbonus, misura ereditata dal governo Conte due: "I dati al momento in possesso dell'Agenzia delle entrate per il periodo ottobre 2020-novembre 2022 mostrano che l'ammontare dei crediti è pari complessivamente a 99,4 miliardi di euro di cui riferibili al Superbonus 52,1 miliardi e al bonus facciate 24,8 miliardi – ha sottolineato il ministro dell'Economia – Lascio a voi valutare quali interventi il governo avrebbe potuto adottare utilizzando tali risorse, quali ad esempio la riduzione complessiva del cuneo fiscale e previdenziale di circa 10 punti percentuali".