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Superbonus 110, le ultime notizie

Superbonus 110%, l’Agenzia delle Entrate spiega come riscuotere i crediti d’imposta in dieci anni

Con un provvedimento pubblicato oggi, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito le modalità per dividere i propri crediti d’imposta – legati a bonus edilizi come il superbonus 110% – in dieci rate annuali, invece di quattro. Si potrà iniziare a farlo dal 2 maggio 2023.
A cura di Luca Pons
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Imprese, banche, famiglie o altri soggetti che detengono dei crediti d'imposta collegati ai bonus edilizi (Sismabonus, bonus barriere architettoniche, superbonus 110%…) potranno dividerli in dieci anni, a partire dal 2 maggio 2023, se la prima opzione è stata comunicata entro il 31 marzo 2023. Lo ha deciso l'Agenzia delle Entrate, con un provvedimento reso noto oggi.

La novità arriva dopo che il decreto Superbonus, convertito in legge, ha previsto la possibilità di dilazionare i pagamenti in dieci anni invece di quattro. Dal 2 maggio, infatti, nell'area riservata del sito dell'Agenzia ci sarà una nuova funzione dedicata a questa opzione.

Quali crediti d'imposta si possono rateizzare in dieci anni

La nuova divisione potrà riguardare i crediti d'imposta legati a superbonus 110%, sismabonus e bonus barriere architettoniche, se derivano da cessioni o da sconti in fattura che sono stati comunicati all'Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2023. Per ogni rata annuale dei crediti d'imposta, la quota residua potrà essere divisa in dieci rate annuali di pari entità.

La ripartizione, nel caso del superbonus, si può fare con le rate riferite agli anni 2022 e seguenti, per i crediti che derivano da comunicazioni effettuate all'Agenzia entro il 31 ottobre 2022. Per le comunicazioni arrivate più tardi, in particolare dal 1 novembre 2022 al 31 marzo 2023, si potranno dilazionare le quote residue delle rate relative agli anni 2023 e successivi.

Per quanto riguarda sismabonus e bonus barriere architettoniche, la ripartizione si può effettuare per le quote residue delle rate relative al 2023 (e anni seguenti), se la comunicazione è stata effettuata entro il 31 marzo 2023. Le nuove rate annuali, poi, in tutti i casi non potranno essere ulteriormente divise né cedute ad altri.

La piattaforma online dell'Agenzia delle Entrate

La funzione che sarà attivata nell'area riservata del sito dell'Agenzia delle Entrate si chiamerà "Piattaforma cessione crediti". Qui sarà possibile procedere alla divisione, che sarà definitiva: non si potrà né annullare né modificare. Inizialmente la richiesta si potrà fare solo in modo diretto, mentre dal 3 luglio potranno procedere anche degli intermediari autorizzati.

Come funziona la divisione dei crediti d'imposta residui

L'Agenzia nel suo comunicato ha fornito anche un esempio, per illustrare il fatto che è possibile dividere in rate anche solo una parte del credito disponibile e poi, successivamente, dividere sia il resto del credito sia eventuali altri crediti fiscali acquisiti nel frattempo. Nel caso di una persona che nel 2024 dovrebbe riscuotere cento euro di crediti nel 2023, ma non avrà la possibilità di farlo perché non ha la capacità fiscale sufficiente, si può fare una stima di quanto si riesce a riscuotere subito (ad esempio, 60 euro), e quanto invece resta d'avanzo (ad esempio, 40 euro).

A questo punto, quei 40 euro si possono dividere in dieci rate annuali di quattro euro, che si potranno riscuotere con la propria dichiarazione dei redditi dal 2024 al 2033. Se poi, nel resto del 2023, la stessa persona avrà acquisito altri crediti fiscali che non riesce a riscuotere, questi si potranno a loro volta dividere in dieci anni.

In alternativa, la persona potrà aspettare la fine del 2023 per avere un'idea esatta dei crediti che restano da parte e non si riescono a riscuotere. A questo punto potrà fare una comunicazione unica all'Agenzia, dividendoli tutti in dieci rate. Va sottolineato che, nel caso in cui anche le dieci rate fossero troppo alte – ad esempio se la persona non avesse la capacità fiscale per riscuotere quei quattro euro all'anno per dieci anni – la rata non potrà essere slittata o rimborsata, ma andrà perduta.

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