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Superbonus, Forza Italia chiede un confronto nella maggioranza: “Retroattività inaccettabile”

“Nessuno vuole fare altro debito, bisogna stringere i freni sul Superbonus e io sono d’accordo. Ma le scelta vanno concordate e comunque devono entrare in vigore quando viene approvata la norma. L’effetto retroattivo non è parte di una cultura liberale”: lo ha detto Antonio Tajani parlando dell’emendamento del Mef sul Superbonus.
A cura di Annalisa Girardi
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Forza Italia chiede un confronto interno alla maggioranza sul Superbonus, dopo che il governo ha depositato un emendamento al decreto con cui inserisce l'obbligo di detrarre i crediti fiscali in dieci anni. Un obbligo retroattivo. "Io credo che un sistema democratico non possa, proprio per non minare la fiducia tra il governo, lo Stato, le imprese, i cittadini, approvare delle norme retroattive", ha detto Antonio Tajani alla trasmissione In Mezz'Ora, dopo i botta e risposta degli ultimi giorni con il ministro Giancarlo Giorgetti.

"Nessuno vuole fare altro debito, io sono assolutamente d'accordo che bisogna stringere i freni sul Superbonus, lo sono sempre stato, però quando si fanno delle scelte bisogna concordarle e soprattutto bisogna fare delle scelte che entrino in vigore dal momento in cui viene approvata la norma. Le norme con effetto retroattivo non fanno parte di una cultura liberale", ha poi aggiunto.

Insomma, l'emendamento sarebbe stato presentato dal ministro senza prima avviare un confronto con le altre forze politiche che stanno al governo. "Sono amico del ministro Giorgetti ma si tratta di un emendamento presentato dal ministero delle Economia dove a mio giudizio dal punto di vista giuridico ci sono incongruenze col sistema italiano, ci sono norme retroattive e credo che un sistema democratico non possa approvare norme retroattive", ha ribadito Tajani.

Anche il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, ha confermato che il partito chiederà un confronto con il resto della maggioranza in merito al Superbonus. "Siamo soddisfatti di alcune modifiche che sono state apportate, come da noi richiesto, al testo del decreto Superbonus con un emendamento del governo. Questo per quanto riguarda alcune tutele del settore dell'edilizia.Ma dobbiamo ancora lavorare sul problema della retroattività, per noi non accettabile. Su questo punto chiederemo un confronto nella maggioranza e con il governo", ha detto ad Affari Italiani.

"Sul Superbonus, tutti siamo convinti che sia stata una follia gestita male. All'inizio poteva andare bene, per un periodo circoscritto, l'errore è stato non governarlo e non avere la consapevolezza di quanto sia esponenzialmente esploso il conto che ora paghiamo tutti noi", ha aggiunto il deputato azzurro Alessandro Cattaneo a Sky Agenda, per poi precisare: "Ci sono però dei principi che, se passano, ci rendono un Paese inaffidabile agli occhi dei nostri imprenditori e anche di investitori esterni, ovvero quello della retroattività. Se lo Stato approva delle leggi e poi le disattende, nega quei principi. Se passa questo concetto, ogni volta che il legislatore in futuro farà una legge si avrà sempre il sospetto che dopo un po' di tempo lo stesso legislatore, a maggior ragione se cambia lo schieramento politico, potrebbe retroattivamente rivedere le decisioni. Questo darebbe un colpo di credibilità mortale allo Stato".

Il deputato ha poi ribadito che "su questo noi non transigiamo" e che ad ogni modo avrebbe dovuto esserci prima un confronto con le altre forze di maggioranza, soprattutto quando si parla di temi così delicati: "Il dialogo va bene, però su certi aspetti così delicati è bene che il dialogo ci sia prima. Il buonsenso, di cui ha parlato anche Giorgetti, anima tutte le nostre decisioni, e ci dice che quando si toccano temi così delicati, che muovono miliardi di euro e sono sulle spalle di imprese e banche, ci si confronta prima per arrivare ad un emendamento condiviso da tutti. Leggere il testo di un emendamento insieme ai giornalisti non è un metodo utile e positivo".

Cattaneo ha poi concluso: "Noi domani come Forza Italia incontreremo il mondo delle costruzioni per ascoltare e cercare poi di modificare il provvedimento. Dobbiamo pensare a come limitare i danni che ancora si riverberano sui sui nostri conti e su questo impegno sono sicuro che riusciremo a trovare la giusta sintesi, eventualmente anche rivedendo insieme quell'emendamento. Domani, come sempre, il governo troverà una quadra e andremo avanti".

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