Superbonus, FdI chiude alle proroghe: non se ne discuterà nel dl Anticipi, come chiesto da Forza Italia
Di ulteriori proroghe, per il Superbonus, non se ne parla. Lo chiarisce una volta per tutte il presidente delle commissione Bilancio in Senato, Nicola Calandrini, commentando l'emendamento presentato da Forza Italia al decreto Anticipi, che chiedeva di spostare il termine per i condomini al giugno 2024. "Lavoreremo solo sugli emendamenti ordinamentali che non abbiano impatto sui saldi", ha tagliato corto il senatore di Fratelli d'Italia, puntualizzando che si tratti di una decisione "presa in ufficio di presidenza e condivisa dal governo".
Insomma, la linea rimane quella ribadita dal ministro Giancarlo Giorgetti nella conferenza stampa in cui è stata presentata la legge di Bilancio: basta proroghe. Intanto Enea – l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile – ha fatto sapere che gli investimenti ammessi a detrazione per il Superbonus lo scorso ottobre sono cresciuti a 92 miliardi di euro, dagli 88 di settembre.
Forza Italia, nonostante tutto, tenta nuovamente di guadagnare qualche mese in più: nell'emendamento al decreto Anticipi, a prima firma Licia Ronzualli, chiedeva di posticipare la scadenza al 30 giugno 2024 per il bonus al 90%, di cui avrebbero potuto usufruire tutti i condomini che hanno completato almeno il 60% dei lavori entro la fine del 2023. Una proroga di sei mesi, insomma, rispetto ai termini attuali.
Anche dall'opposizione sono arrivate simili richieste di modifica. In particolare dal Movimento Cinque Stelle, padre della misura, lanciata durante la pandemia di Covid per sollevare il settore dell'edilizia, fortemente colpito dal lockdown. "Noi sosterremo anche l'emendamento di Forza Italia", ha detto l'ex ministro Stefano Patuanelli in un'intervista con Fanpage.it. "Servirebbe senz'altro una proroga nel 2024, per garantire il completamento ordinato di lavori che hanno già i requisiti del Superbonus. Significa semplicemente consentire un tempo maggiore per concludere l'intervento, e ha oneri finanziari limitatissimi: il Superbonus crea debito pubblico proprio nel momento in cui si forma il credito, visto come è stato riclassificato da Eurostat, perciò l'impatto è minimo", ha poi aggiunto.
Fratelli d'Italia e la Lega però, su questo fronte si sono detti irremovibili. La stessa Giorgia Meloni ha più volte definito il Superbonus come "la più grande truffa ai danni dello Stato", sottolineando come in tempi difficili dal punto di vista economico – in cui le risorse a disposizione sono sempre troppo poche – non si debba sperperare nemmeno un centesimo.