Superbonus da 110 a 90% con il decreto Aiuti quater: cosa cambia e da quando per condomini e villette
Il superbonus passa dal 110 al 90%, a partire dal 2023. Il testo definitivo del decreto Aiuti quater non è ancora stato pubblicato, ma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti hanno dato alcune anticipazioni. Tra le novità annunciate, il governo riduce l'entità del bonus previsto per i cantieri edilizi. "Il superbonus nasce per rimettere in moto l'economia, ne abbiamo condiviso le finalità ma il modo in cui è stato attuato ha creato una deresponsabilizzazione", ha detto la presidente Meloni.
"Non c'è nessun intervento retroattivo. La misura continua, a favore di chi non si può permettere di sostenere la ristrutturazione a fini energetici della casa", ha spiegato il ministro Giorgetti. Così, con il primo decreto del governo sul tema arriva un taglio dei benefici fiscali per i condomini. Inoltre, ritorna il bonus per le villette unifamiliari, con scadenza il 31 marzo 2023 per i lavori già in corso e fino al 31 dicembre 2023 per chi ha un reddito di riferimento sotto i 15mila euro. Aliquota al 110% prorogata per chi presenta la Cilas entro il 25 novembre 2022.
Per quali condomini il superbonus passa da 110 a 90% e da quando
Per i condomini, cioè gli edifici che hanno da 2 a 4 unità, il 110% scade il 31 dicembre. Si anticipa di un anno la data che era stata prevista, quindi: dal 2023, la detrazione fiscale per le spese sostenute scenderà al 90%. Per gli anni successivi restano previste le stesse tappe: bonus al 70% nel 2024, 65% nel 2025.
Il bonus mantiene un'aliquota del 110% fino al 2025 per tutti gli interventi che vengono realizzati dalle onlus sulle strutture sociosanitarie. In più, il regime del 110% continuerà per i condomini che hanno già avviato i lavori e presenteranno la Cilas – la Comunicazione di inizio lavori asseverata per il superbonus – entro il 25 novembre 2022.
Le scadenze e aliquote previste per il 2023, quindi, non saranno valide per i condomini in cui i lavori partono ufficialmente nelle prossime due settimane. La scadenza del 25 novembre 2022 si applica anche agli interventi di demolizione e di ricostruzione che, allo stesso modo, abbiano avviato le formalità necessarie per acquisire il titolo abilitativo entro quella data.
Superbonus per villette e unifamiliari al 90% con il reddito di riferimento
Per le villette unifamiliari, il decreto Aiuti quater prolunga l'accesso al superbonus anche nel 2023: sarebbe scaduto il 31 dicembre 2022. Invece ora, per chi ha completato almeno il 30% dei lavori al 30 settembre 2022, il bonus sarà prolungato fino al 31 marzo 2023.
Sempre nel caso delle abitazioni unifamiliari, se l'abitazione è la prima casa della persona che commissiona i lavori, il superbonus al 90% ritornerà e sarà valido fino al 31 dicembre 2023. Per accedere a questa condizione, però, il reddito di riferimento della persona non dovrà superare i 15mila euro all'anno.
Il reddito di riferimento è stato presentato dalla presidente Meloni come una prima forma di quoziente familiare. Si calcola, infatti, tenendo conto anche dei redditi complessivi del coniuge e degli altri membri del nucleo familiare di chi vuole accedere al superbonus. La decisione di richiedere un reddito di riferimento è mirata a "concentrare la misura in modo selettivo verso i redditi medio bassi", ha spiegato Giorgetti.
Il metodo di calcolo viene dettagliato nella bozza del decreto legge Aiuti quater, ma la sostanza è che si sommano i rediti percepiti nel nucleo familiare e li si divide per un ‘quoziente' calcolato in base al numero di componenti del nucleo familiare. Sono favorite quindi, ad esempio, le famiglie con molti figli.
L'intervento del governo sui crediti d'imposta del superbonus
"Per quanto riguarda i crediti d'imposta, stiamo definendo una via d'uscita per la soluzione che si è creata", ha detto il ministro Giorgetti. Non sono state presentate misure specifiche, ma Giorgetti ha voluto sottolineare che "la cessione del credito d'imposta è una possibilità, non un diritto". Ha lanciato, quindi, un appello a chi deciderà di aderire al superbonus in futuro: non si potrà contare sempre sulla cessione per avere liquidità, bisognerà valutare l'opportunità degli interventi edilizi anche in base a questo.
Il ministro ha poi ribadito che si creeranno "degli spazi per le aziende di credito, affinché i crediti d'imposta esistenti possano essere scontati", ma che in futuro il ricorso allo strumento dovrà essere ridotto per tutelare i bilanci dello Stato. "Chiunque si avvia a fare un investimento dovrà valutare se l'impresa costruttrice, o la banca o un altro istituto, siano disponibili a riconoscere il credito d'imposta. Altrimenti dovranno calcolare il proprio progetto d'investimento in altro modo".