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Superbonus 110, le ultime notizie

Superbonus, Conte dice che Meloni sta ripetendo a pappagallo dei conti sbagliati

Giuseppe Conte ha risposto alle critiche rivolte al superbonus 110%: “La presidente del Consiglio sta ripetendo a pappagallo conti sbagliati del ministro dell’Economia, è gravissimo”. E sugli aiuti russi all’Italia durante il Covid: “Non cambiano la condanna per l’invasione in Ucraina”
A cura di Luca Pons
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Per quel che riguarda il superbonus 110%, un buco nel bilancio dello Stato "non esiste", e l'unico buco "è quello generato da questo decreto del governo, che rischia di far perdere il lavoro a 130mila lavoratori e far fallire 40 mila aziende". Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, dopo un incontro sul superbonus con i rappresentanti di aziende e sindacati, ha risposto ad alcune delle critiche che la maggioranza ha rivolto alla misura negli ultimi giorni.

Per quanto riguarda l'accusa che Conte abbia detto che il superbonus sarebbe stato "gratis", il leader M5s ha sottolineato: "Non ho mai detto che non è una misura che non costa allo Stato. Ho invitato le famiglie a partecipare a questo progetto di transizione energetica, e ho detto che le famiglie potevano farlo gratis, non lo Stato". Poi è passato al contrattacco: "Ma i 3 miliardi di condono edilizio (probabilmente si riferisce al condono fiscale, ndr) sono gratis o no?  Gli 800 milioni per le società di calcio, sono gratis o no?".

"Il superbonus costa troppo? E allora le spese militari?"

Il nuovo decreto sul superbonus 110% rischia di "bloccare il comparto dell'edilizia", e il governo deve "dire come intende raggiungere gli obiettivi europei del Green deal, che prevedono anche la riqualificazione degli edifici", ha dichiarato Conte. Per quanto riguarda i costi della misura, ieri Giorgia Meloni ha affermato che il bonus è costato "duemila euro a ogni italiano".

Questo è "un falso gravissimo che il presidente del Consiglio ripete a pappagallo, un errore contabile e di ragionamento gravissimo fatto a sua volta dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti", per Conte. Meloni e Giorgietti "non si possono permettere di dire pubblicamente dati falsi. Dire che il superbonus costa duemila euro a persona è un falso perché c'è un ritorno immediato – secondo dati Censis, non del Movimento 5 stelle – del 70%. Spalmato sui cinque anni, il costo diventa di 88 euro a persona" all'anno da quando la misura è in vigore.

Per il leader del M5s, "non c'è logica politica se parli solo di una spesa. Il superbonus è un investimento, sono mancate delle entrate allo Stato ma in termine di investimento". Invece il governo dovrebbe "parlare della spesa militare, che va ad ammazzare le persone. C’è anche la sicurezza nazionale, ma comunque andiamo a fare le guerre".

Infine, Conte ha ricordato che "i partiti con responsabilità di governo" hanno sempre "votato tutte le norme sul superbonus", sostenendolo anche "in campagna elettorale, ma poi c'è stato ancora un voltafaccia". Evidentemente la campagna è stata "dolosa per ingannare i cittadini, o forse inconsapevole".

Gli aiuti di Putin all'Italia "ci sono stati, ma non cambia la condanna della Russia per l'invasione in Ucraina"

Interrogato dai giornalisti, Giuseppe Conte ha anche risposto al commento fatto da Vladimir Putin sugli aiuti della Russia ricevuti dall'Italia durante la pandemia, sotto il governo Conte. "Io non sono più presidente del Consiglio e non mi permetto di rivolgere un appello a Putin. Mi rivolgo alla popolazione russa", ha detto.

"Ci sono antichi legami di amicizia, di solidarietà tra le nostre popolazioni, ed è verissimo che c'e' stata una disponibilità" della Russia "che noi abbiamo accolto nel momento più duro della pandemia da Covid-19, per farci aiutare dall'intervento concordato, sorvegliato, come abbiamo chiarito in tutte le sedi istituzionali, a partire dal Copasir". Tuttavia, "questo non toglie nulla al fatto che la Russia e Putin siano responsabili di un'aggressione ingiustificata ed immotivata, ai sensi del diritto internazionale, che non è in alcun modo giustificabile. Il richiamo all'aiuto durante il Covid non cambia nulla"

Il viaggio di Giorgia Meloni a Kiev "ben venga.Il problema è che il negoziato di pace è sparito da tutte le sedi. Ormai si ragiona solo di maggiori spese, di maggiori investimenti, di armi più sofisticate da inviare. Vogliamo lavorare per una via d'uscita? Adesso si parla di aerei, tra un po' si parlerà di jet supersonici, poi di missili a lunga e lunghissima gittata, e poi la guerra mondiale", ha concluso Conte.

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