Superbonus 90%, chi ha diritto alla misura e quali sono i requisiti le scadenze da rispettare
Chi vuole ancora approfittare del superbonus 110%, anche se con il rimborso ridotto al 90%, ha tempo fino al 31 dicembre 2023: quella è la data ultima per completare i lavori e, se non è ancora stato fatto, fissare la residenza nell'immobile dove sono stati fatti i lavori. Recentemente, con il decreto Omnibus, il governo Meloni ha prorogato i termini del superbonus 110%: chi ha dei lavori avviati su edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti e autonome (ad esempio le villette a schiera) potrà andare avanti fino al 31 dicembre e ricevere comunque il 110% dei rimborsi, se alla data del 30 settembre 2022 i lavori erano già completati almeno per il 30%. Per tutti gli altri, invece, la percentuale dell'agevolazione è scesa al 90%, ma la data resta la stessa.
Superbonus 90%, quali sono i requisiti di residenza e di reddito
Ci sono requisiti specifici da rispettare. Ad esempio, chi vuole usufruire del superbonus 90% deve essere essere proprietario dell'immobile in cui si fanno i lavori (o comunque avere il diritto reale di godimento), e quell'edificio deve essere la sua abitazione principale. Ovvero, a quell'indirizzo ci deve essere la sua residenza fiscale e la sua dimora abituale. L'Agenzia delle Entrate ha chiarito anche una situazione-limite: cosa fare se sto facendo dei lavori, ma su un immobile che è stato demolito ed è in fase di ricostruzione, quindi ovviamente non posso ancora avere lì la residenza? In quel caso, si può comunque ricevere il superbonus 90%: l'importante è che la residenza sia ufficialmente lì alla data del 31 dicembre 2023.
C'è poi un requisito legato al reddito. I beneficiari devono avere un reddito entro i 15mila euro, se si tratta di una persona sola. Altrimenti il limite è a 30mila euro per una coppia, a 37.500 euro per una coppia con un figlio, 45mila euro per una coppia con due figli e 60mila euro per una coppia con tre o più figli. Per una persona single che ha un figlio a carico, la soglia è fissata a 22.500 euro.
Chi ha diritto a sconto in fattura e cessione del credito
Infine, un requisito riguarda i lavori in sé: devono essere partiti nel 2023. Se la comunicazione di inizio lavori (Cilas) risale al 2022, è necessario dimostrare che comunque i lavori sono iniziati quest'anno. Lo si può fare, ad esempio, tramite le ricevute delle fatture.
Va anche tenuto a mente anche che lo sconto in fattura e la cessione del credito spettano solo a chi ha iniziato i lavori (con Cilas) entro il 17 febbraio 2023. Chi può beneficiare appieno del superbonus 90%, quindi, è chi ha dato il via alle opere tra il 1 gennaio e 17 febbraio di quest'anno.
Le scadenze del Superbonus per i condomini e gli edifici in zone terremotate
Quanto detto finora vale per le abitazioni unifamiliari, come le villette. Al superbonus, però, hanno diritto anche altri tipi di abitazioni, come ad esempio i condomini. Le scadenze in questo caso sono diverse.
Per i condomini, può accedere al superbonus 110% chi ha inviato la Cilas prima del 31 dicembre 2022 (e la delibera dell'assemblea di condominio ancora prima, entro il 25 novembre). Ci sarà tempo per completare i lavori fino al 31 dicembre. Invece, chi ha inviato la Cilas nel 2023 può usufruire del superbonus al 90%, ma anche in questo caso se la comunicazione è arrivata dopo il 17 febbraio non si può accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Dall'anno prossimo l'aliquota lo sconto fiscale passerà al 70%, poi al 65% nel 2025, come previsto inizialmente dalla norma.
Le stesse regole valgono anche per categorie più specifiche: ad esempio le case plurifamiliari che hanno fino a quattro unità residenziali, che però devono aver inviato la Cilas prima del 25 novembre 2022 per accedere al 110%. E anche per gli edifici demoliti e poi ricostruiti, ma la richiesta di autorizzazione edilizia deve essere stata fatta entro il 31 dicembre 2022.
Per gli edifici Iacp (case popolari) il superbonus 110% resta valido fino al 31 dicembre 2023, ma i lavori devono essere avanzati: il completamento deve essere al 60% alla data del 30 giugno 2023. Infine, ci sono regole speciali per chi vive in aree colpite da terremoti dal 2009 in poi: l'agevolazione resterà al 110% per tutti gli edifici, fino al 31 dicembre 2025. Per le zone alluvionate invece la scadenza è comunque fissata al 31 dicembre di quest'anno.