Superbonus 70% e non solo, come cambiano i bonus edilizi nel 2024: i requisiti e chi può ottenerli
Nel 2024 cambierà il panorama dei bonus edilizi. Il dibattito politico si sta concentrando tutto sul superbonus 110%, che il governo ha deciso di non prorogare nemmeno per i condomini in cui i cantieri sono già aperti – anche se Forza Italia continuerà nei prossimi mesi a fare pressione sul tema. Ma il superbonus non è l'unico incentivo nell'ambito edilizio che sarà a disposizione l'anno prossimo: dall'ecobonus al bonus mobili, ecco le misure principali.
Superbonus 110%, chi lo può ancora usare e chi ha uno sconto ridotto
Innanzitutto, un punto sul superbonus. Nel 2024 l'agevolazione scenderà al 70% del costo dei lavori, sia per chi inizia nuovi lavori che per chi li ha iniziati quest'anno con il 90%. Non ci sarà possibilità di cessione del credito, se non nei casi in cui la delibera condominiale e la Cila (comunicazione inizio lavori) risalgono a prima del 17 febbraio 2023. Nel 2025, poi, l'aliquota scenderà ancora al 65%, e sarà l'ultimo anno in cui l'agevolazione sarà attiva.
Per l'anno prossimo, il superbonus 110% resterà attivo solo per alcune categorie, considerando che il ministro dell'Economia Giorgetti ha assicurato che nella manovra non ci saranno interventi sul tema né per i condomini né per le villette. Potranno continuare a usare l'agevolazione al 110% le zone colpite da terremoti nel Centro Italia – a cui potrebbe aggiungersi anche la zona dei Campi Flegrei, ma al momento non è certo.
Sismabonus ed Ecobonus
Nel 2024 resterà valido il cosiddetto Sismabonus, che si applica ai lavori di messa in sicurezza degli edifici nelle zone sismiche. Questo compensa il 50% della spesa, fino a un massimo di 96mila euro (quindi il rimborso massimo è il 48mila euro) per ogni unità immobiliare. Va ricordato che le unità immobiliari sono anche gli appartamenti, quindi in un condominio ci sono diverse unità. La percentuale può arrivare fino all'80% se grazie ai lavori si scenda di una o due classi di rischio, che si esprimono in lettere e vanno dalla A (il rischio più basso) alla G.
Resta in vigore anche l'Ecobonus, che per buona parte degli interventi compensa il 65% delle spese, ma per alcune (come il cambio di infissi) solo il 50%. Invece per i lavori nelle parti comuni dei condomini ci sono numeri simili a quelle dal sismabonus: se migliora il grado di efficienza energetica dell'edificio, lo sconto sale al 70%. Il massimo di spesa è fissato a 40mila euro per quanto riguarda l'isolamento termico delle parti comuni dei condomini.
Bonus mobili
Il bonus mobili resta nel 2024, ma in formato ridotto. Infatti lo sconto fiscale sull'acquisto di grandi elettrodomestici o mobili sarà sempre del 50%, ma per una spesa massima più bassa: 5mila euro, invece di 8mila. Quindi il rimborso massimo scenderà da 4mila a 2.500 euro.
Va ricordato che il bonus non si applica per tutti gli acquisti di mobili. Infatti, lo sconto c'è solo per quei prodotti comprati nel contesto di lavori di ristrutturazione.
Bonus barriere architettoniche e bonus verde
Il bonus verde è quello che riguarda i lavori nelle aree verdi e nei giardini di un immobile, compresi interventi come la costruzione di un pozzo o l'installazione di un impianto di irrigazione. Lo sconto è del 36%, e copre al massimo una spesa di 5mila euro.
Il bonus barriere architettoniche è l'unico che è già automaticamente prorogato per due anni, quindi fino alla fine del 2025. Prevede che chi spende eliminare le barriere architettoniche – ad esempio installando ascensori, rampe, montacarichi… – anche se non c'è un inquilino con disabilità abbia una riduzione del 75% della spesa, con un tetto massimo che varia da 30mila a 50mila euro a seconda del tipo di edificio.