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Superbonus 110, le ultime notizie

Superbonus 110%, nuove regole nel 2024: cosa cambia per chi ha lavori in corso e chi rischia sanzioni

Mentre resta aperto il dibattito su proroga del superbonus 110% e Sal straordinario, il governo Meloni discuterà un nuovo dl Superbonus il 28 dicembre. Nel 2024 lo sconto scenderà al 70%. Chi chiude i lavori senza aver fatto un ‘salto’ di due classi energetiche, però, rischia di dover restituire i soldi ottenuti con le detrazioni.
A cura di Luca Pons
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Il superbonus 110% resta una delle misure più discusse all'interno del governo Meloni e del centrodestra, dove Forza Italia e anche alcuni esponenti di Fratelli d'Italia stanno facendo pressing per un Sal straordinario a fine 2023. In più, è aperta anche la possibilità di una ‘sanatoria‘ per chi non ha raggiunto i risultati previsti legati al salto di classe energetica.

Il Sal straordinario, che il governo discuterà in un decreto apposito durante il Consiglio dei ministri del 28 dicembre, permetterebbe alle famiglie dei condomini che hanno dei lavori non ancora chiusi di avere un rimborso al 110% per tutte le spese effettuate quest'anno. La possibilità di una vera e propria proroga del 110% per chi ha i cantieri aperti, richiesta da FI, sembra invece allontanarsi sempre di più di fronte alla netta opposizione del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.

A cosa servirebbe un Sal straordinario e chi lo vuole

Dal 2024, con o senza Sal straordinario tutte le spese effettuate vedranno il rimborso abbassarsi dal 110% al 70%. Un passaggio che si ripeterà poi l'anno successivo, nel 2025, quando scenderà ulteriormente al 65%. Perciò i lavori che devono essere ultimati avranno uno sconto fiscale del 70% del totale, mentre il resto dovrà essere pagato da chi ha commissionato il cantiere, cioè le famiglie che vivono nei condomini coinvolti (circa 30mila in Italia, secondo i dati più aggiornati).

La differenza, se il Sal venisse approvato, è che invece tutti i lavori effettuati prima della fine dell'anno (e certificati appunto con il Sal, Stato avanzamento lavori) potrebbero beneficiare dell'esenzione al 110%. Finora il governo ha rifiutato questa possibilità, ma si tornerà a parlarne prima della fine dell'anno. Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha chiesto esplicitamente a Giorgetti una "transizione per chi sta a metà del guado" con i cantieri.

Chi deve rimborsare allo Stato i soldi ricevuti con il Superbonus

C'è poi la questione delle possibili sanzioni legate al superbonus 110%. Infatti, la norma prevede che lo sconto possa andare solo a chi grazie ai lavori edilizi migliora l'efficienza di almeno due classi energetiche. Ad esempio, chi si trovava nella classe F deve arrivare alla D, dalla E bisogna salire alla C e così via. Chi non l'ha fatto è invece tenuto a restituire la detrazione allo Stato.

Il problema è che, negli anni in cui il superbonus è stato più diffuso, le regole sono cambiate più volte, e non sempre è stato chiaro quali fossero le norme da seguire per i lavori. In più, negli ultimi anni il costo delle materie prime è aumentato moltissimo, cosa che potrebbe aver spinto alcuni committenti a dover ridimensionare i lavori. Per questo, ora il centrodestra sta ragionando su una ‘sanatoria‘, per così dire.

Guido Quirino Liris, senatore di Fratelli d'Italia che aveva proposto di introdurre il Sal straordinario nella legge di bilancio, ha detto che la questione del salto di classe energetica è "uno degli aspetti critici da affrontare" e che bisogna "evitare brutte sorprese a molte persone che si trovano in questa spiacevole situazione non sempre per loro responsabilità, ma anche per i continui cambi di regole e l’impennata dei prezzi delle materie prime". Il governo probabilmente discuterà una norma per mettere in regola chi si trova in una situazione simile nel prossimo Cdm, il 28 dicembre. Resta vedere se la linea intransigente di Giorgetti, da sempre molto attento a evidenziare i costi del superbonus 110% per le casse pubbliche, permetterà ulteriori interventi sulla misura oppure no.

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