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Superbonus 110, le ultime notizie

Superbonus 110, ancora in campo l’ipotesi proroga: cosa può cambiare e quali sono gli scenari

Dopo il muro del Mef su un’eventuale proroga del Superbonus, Forza Italia prospetta un intervento sul Milleproroghe, che introdurrebbe una finestra ‘straordinaria’ per scontare tutte le fatture del 2023.
A cura di Annalisa Cangemi
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La vicenda della proroga del Superbonus 110% non sembra ancora chiusa, e il pressing di Forza Italia per provare a trovare una soluzione continua. Dopo il muro del Mef alla proposta di modifica, non onerosa, avanzata nei giorni scorsi dai relatori alla manovra in commissione Bilancio al Senato, Liris (Fdi) e Damiani (Fi), si apre una nuova possibilità. Un intervento sul bonus edilizio per aiutare a chiudere i cantieri ancora incompleti potrebbe arrivare in extremis.

Guido Liris (FdI), uno dei relatori della manovra, a chi gli chiede se l'ipotesi di una soluzione sia da considerarsi tramontata, risponde così: "Sulla carta sembrerebbe di sì, ma c'è un'interlocuzione ancora in atto" col Mef, su una "proposta che non abbia proroghe né oneri" per un'uscita ordinata dall'agevolazione. Lo strumento potrebbe non essere la legge di bilancio, ma è più probabile che sia il Milleproroghe il "primo provvedimento utile", risponde Liris.

Stesso concetto ribadito dal deputato Fi e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. "Se non è dentro la legge di stabilità nel Milleproroghe, subito dopo, si troverà una formula per non andare a penalizzare chi sta finendo i lavori o è molto avanti", ha assicurato a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora.
"Noi siamo impegnati per migliorare la manovra che approderà in aula alla Camera solo dopo Natale e quindi, fino al 30, lavoreremo. Le esigenze sono tante e la coperta è corta. Sul superbonus non abbiamo trovato ancora una soluzione, ma la speranza è l'ultima a morire. Forza Italia contrasta con determinazione chi ha abusato e truffato lo Stato, ma tanti cittadini e aziende perbene devono poter completare i lavori e ottenere una proroga", ha detto oggi a Radio InBlu il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli.
"Purtroppo è una materia che è costata allo Stato circa 150 miliardi ed è stata programmata male, ma noi vorremmo dare soddisfazione a chi ha completato almeno il 70% i lavori al fine di terminarli. È per questo motivo che noi chiediamo la proroga di tre mesi. Il ministro Giorgetti fa giustamente il suo mestiere che è quello di tenere i conti dello Stato in ordine, nel momento in cui stiamo discutendo in Europa il patto di stabilità. Ma contiamo di trovare la quadra", ha detto ancora.

Il decreto Milleproroghe non ha tempi certi, potrebbe arrivare a fine anno, in concomitanza con la legge di bilancio, oppure a gennaio. In ogni caso si tratta di una partita ancora aperta.

Come potrebbe cambiare il Superbonus

Ci sono diverse versioni tra le proposte di modifica sul tavolo, come ha precisato ieri Dario Damiani (Fi): da una parte c'è la richiesta di spostare di qualche mese la scadenza del Superbonus al 110% (nell'idea di Forza Italia il prolungamento dovrebbe valere fino a giugno per i cantieri nei condomini che hanno raggiunto una soglia minima di avanzamento dei lavori), visto che dal prossimo 1 gennaio scatterà per tutti, senza eccezioni l'aliquota del 70%, e i lavori non potranno più essere rimborsati al 110. Ma questo sarebbe un intervento oneroso e non sembrano esserci margini.

Ma dato che le fatture sono rimborsate in blocco solo ad ogni Stato avanzamento lavori (o Sal) superato, i lavori effettuati negli ultimi mesi del 2023 che non raggiungono la soglia di uno dei tre Sal previsti (30%-30%-40%) rischiano di non rientrare nel 110%. È proprio per agevolare questi condomini che si pensa a una seconda ipotesi, cioè una soglia Sal flessibile o straordinaria, praticamente una finestra per scontare le fatture del 2023, che copra tutti i lavori degli ultimi mesi dell'anno. In questo caso si parla di un intervento non oneroso.

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