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Pensioni

Sulle pensioni anticipate per donne e lavori gravosi nessun passo avanti: cosa vuole fare il governo

I sindacati hanno avuto un incontro al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sulle pensioni, e in particolare sui lavori gravosi e sulla tutela previdenziale per le donne: “Il governo non ha dato una sola indicazione su cosa intende fare”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sulle pensioni si è svolto oggi un incontro al ministero del Lavoro con i sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dedicato alle mansioni lavorative gravose e alla tutela previdenziale per le donne. Ma stando alle dichiarazioni dei sindacati dopo la riunione non ci sarebbero stati passi avanti: "Continua il silenzio del governo sulle pensioni. Anche oggi al tavolo sui lavori gravosi e donne, il governo non ha dato una sola indicazione su cosa intende fare. La Uil ha nuovamente chiesto di utilizzare l'elenco dei lavori gravosi come uno degli strumenti per realizzare una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 62 anni. La Uil ha ribadito che bisogna ripristinare Opzione donna nella versione originale e renderla strutturale", si legge in una nota della Uil.

Posizione analoga a quella della Cgil: "Oggi, in assenza della ministra, abbiamo ribadito all’Osservatorio le nostre proposte su lavori gravosi e usuranti e sulle misure che riguardano le donne. Noi continuiamo a fare la nostra parte ma, anche sulla previdenza, non si può dire lo stesso della ministra e del governo”, ha dichiarato la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione a margine dell’incontro.

La dirigente sindacale ha specificato che la Cgil ha "chiesto di allargare la platea dei lavori gravosi, anche attraverso un unico elenco, estendendo quella attualmente prevista per l’Ape Sociale, anche per i precoci. Inoltre, abbiamo chiesto di aprire una riflessione sulla misura delle prestazioni, non solo sul diritto, per evitare penalizzazioni economiche sui trattamenti pensionistici". Sugli usuranti "è necessario estendere il riconoscimento ad altri settori e professioni lavorative, rivendendo l’attuale meccanismo di riconoscimento del lavoro notturno". 

Per le donne poi, "occorre individuare criteri che diano risposte alle carriere discontinue e ai bassi salari anche attraverso il riconoscimento del lavoro di cura, in modo da garantire l'accesso senza penalizzazioni, e ripristinare Opzione donna con i requisiti previgenti".

Secondo quanto apprende l'Adnkronos, l'Osservatorio sulla spesa previdenziale presenterà entro il 20 settembre prossimo il Rapporto tecnico sugli esiti dei tavoli e i temi emersi nel corso dei quattro round convocati dall'11 luglio scorso al 18 settembre prossimo con Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Il rapporto dunque farà una sintesi sulle questioni relative alle pensioni di garanzia per i giovani, sulla flessibilità in uscita e gli esodi, sulle mansioni lavorative gravose e la tutela previdenziale per le donne, fino alla previdenza complementare. Nessuna data al momento invece su un eventuale confronto politico tra i sindacati e la ministra Calderone.

Cosa vuole fare il governo sulle pensioni

Le risorse disponibili per la legge di bilancio non offrono al governo grandi spazi di manovra: per il capitolo previdenza l'esecutivo dovrebbe avere a disposizione 1-1,5 miliardi.

Quasi sicuramente non ci sarà Quota 41 per tutti, la misura su cui punta la Lega, e che rimane un obiettivo di legislatura, che consentirebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dal requisito dell'età. Non si dovrebbe andare oltre la conferma per un altro anno di Quota 103, uscita anticipata con 62 anni di età e 41 anni di contribuzione, il cui costo per il 2024 si aggira intorno ai 300 milioni. Si studia poi un possibile ampliamento dell'Ape sociale, ma al momento non trapelano dettagli. L'Ape sociale potrebbe essere allargata, comprendendo nella platea anche la categoria delle lavoratrici donne fino ad ora incluse in Opzione donna, strumento che invece potrebbe essere archiviato, perché comporta una decurtazione dell'assegno che può arrivare al 30%.

"Nessuno pensi che abbiamo la bacchetta magica e che questo sia il libro dei sogni, si fa tutto nel tempo giusto e con le risorse giuste. La legislatura – ha ribadito  il sottosegretario all'Economia Federico Freni a Radio Anch'io su Radio Uno – è appena all'inizio, faremo tutto ciò che abbiamo promesso agli italiani nel momento giusto e comunque entro la legislatura. La nostra riforma delle pensioni – abbiamo cominciato con Quota 103 lo scorso anno – la faremo entro la legislatura".

"Credo che oggettivamente ad oggi l'obiettivo è quello di riconfermare Quota 103 e Quota 41 con 62 anni e vedere come si può allargare. Per quello che riguarda Opzione donna stiamo cercando di capire come dare un ristoro alle donne. Questo governo non ha gestito Opzione donna come nella maniera precedente, questo perché crediamo che in quel caso ci sia stato oggettivamente tanto dispendio anche salariale per queste donne, era davvero un esborso esoso. Stiamo cercando di capire una norma che possa dare ristoro a queste donne", ha detto oggi il sottosegretario al Lavoro e politiche sociali Claudio Durigon a 24 Mattino su Radio 24

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