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“Sul falso in bilancio altra vergogna del Governo: la reintroduzione è una farsa”

La denuncia del Movimento 5 Stelle: “Ecco un’altra vergognosa magagna firmata dal governo, questa volta in materia di falso in bilancio”.
A cura di Redazione
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Mentre il Parlamento si appresta a discutere del pacchetto anticorruzione impostato dal Governo, è il Movimento 5 Stelle a denunciare “l’ennesima magagna” per quel che concerne i reati fiscali. Con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, infatti, i parlamentari del Movimento 5 Stelle denunciano la “finta reintroduzione” del falso in bilancio da parte del Governo Renzi e quello che considerano un nuovo favore ai grandi evasori. “Dopo il "salva-Berlusconi" inserito dalla manina di Renzi nel decreto sulla delega fiscale”, si legge nella denuncia, “il M5S scopre un'altra vergognosa magagna firmata dal governo, questa volta in materia di falso in bilancio” (cancellato nel 2005 dal governo allora guidato da Silvio Berlusconi).

La cronaca dei fatti è esposta nel dettaglio:

In un primo momento, con il pacchetto anticorruzione in esame in Commissione Giustizia al Senato, la maggioranza aveva presentato un testo che conteneva modifiche all'attuale art. 2621 c.c. e reintroduceva il reato di falso in bilancio, inasprendo le pene fino a 6 anni. Ma soprattutto, andava ad eliminare quelle cause di non punibilità che all'epoca Berlusconi aveva introdotto per salvare Mediaset e che prevedevano chiaramente che chi falsifica il bilancio in misura inferiore al 5% del risultato economico di esercizio, cioè dell'utile d'impresa, o nella misura dell'1% del patrimonio netto, non è penalmente perseguibile.

Poi la retromarcia del Governo:

All'improvviso, è spuntata la magica manina che ancora una volta ha cambiato le carte in tavola: con un emendamento presentato al testo base della Commissione (7.1000), il governo ha mantenuto quelle cause di non punibilità che erano state introdotte da Berlusconi.

Risultato: Renzi andrà in tv a dire di aver reintrodotto il reato di falso in bilancio e di aver innalzato le pene per chi commette questo reato, ma la verità è che lascia intatta quella stessa depenalizzazione che ha permesso a Berlusconi e molti altri di farla franca. Con questa modifica si potrà impunemente continuare a falsificare i bilanci, basterà non superare il 5% dell'utile, esattamente come avviene oggi.

Insomma, chiosano i grillini: “Se il governo avesse davvero voluto reintrodurre il reato di falso in bilancio, avrebbe semplicemente dovuto eliminare queste cause di non punibilità (la soglia dell'1 e del 5%). Di chi sarà stata questa volta la "manina”?”

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