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Il piano della Farnesina per evacuare gli italiani in Sudan, Tajani: “Stanno tutti bene”

“Il governo sta predisponendo un piano di rientro per mettere in sicurezza i nostri connazionali in Sudan”: è quanto fanno sapere dal ministero degli Esteri, che si prepara a evacuare gli italiani a Khartoum, travolta dai combattimenti tra esercito e paramilitari.
A cura di Annalisa Girardi
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Aggiornamento. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha fatto sapere che sono state avviate le operazioni di evacuazione: "Le attività di evacuazione dei nostri connazionali sono coordinate dal comando operativo di vertice interforze. Sono già decollati due C-130 dell'aeronautica militare alle 13.55 ora italiana da Gibuti alla volta di Khartum con a bordo personale delle forze speciali dell'Esercito italiano e dei Carabinieri. La sicurezza degli aeroporti è assicurata dai fucilieri dell'aria dell'aeronautica militare". 

La Farnesina è al lavoro per evacuare tutti gli italiani che si trovano in Sudan, mentre proseguono gli scontri tra l'esercito e i paramilitari delle Forze di sostengo rapido (Rfs). "Il governo sta predisponendo un piano di rientro per mettere in sicurezza i nostri connazionali che in questo momento si trovano in Sudan. La nostra ambasciata è pienamente operativa e fornisce loro la necessaria assistenza", ha dichiarato la sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi, a Tgcom 24.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, interpellato dai giornalisti sulle condizioni degli italiani che si trovano a Khartoum, ha detto: "I nostri connazionali in Sudan sono stati tutti contattati, anche durante la nottata, dall'Unità di crisi del ministero. Sono stati chiamati uno per uno: stanno tutti bene e raggiungeranno la nostra ambasciata. Di più non posso dirvi per ragioni di sicurezza".

Secondo quanto riportano alcune agenzie di stampa, una finestra per l'evacuazione aerea di tutti i cittadini italiani che si trovano a Khartoum, la capitale del Sudan travolta dagli scontri, si potrebbe aprire proprio per la giornata di domenica, a mezzogiorno. "Il ministero degli Esteri sta operando naturalmente anche dal punto di vista diplomatico e ci auguriamo che presto si verifichino le condizioni per giungere a un cessate il fuoco. Ovviamente c'è bisogno del consenso di entrambe le parti in conflitto. Ma l'Italia, assieme alla Comunità internazionale, si è attivata fin dal primo momento perché questo possa accadere. Nel frattempo, grazie anche al supporto della nostra Aeronautica Militare, contiamo quanto prima di riportare a casa tutti gli italiani presenti in Sudan", ha aggiunto Tripodi.

Tajani da parte sua ha affermato di essere al lavoro per arrivare a una tregua duratura tra le parti in conflitto."È una situazione molto complicata quella degli italiani che vivono a Khartoum. Noi stiamo lavorando a tutte le iniziative che possano portare a un cessate il fuoco e ha una tregua duratura tra le parti in conflitto", ha detto il titolare della Farnesina e numero due di Forza Italia, in un'intervista alla Nazione.

"Il timore è che le due parti in conflitto per il controllo del potere in Sudan non abbiano intenzione di sedersi a un tavolo.Ci sono anche imprese italiane che lavorano per grandi opere nel Paese. Mi auguro che non vengano distrutte le grandi infrastrutture che sono utili al popolo del Sudan. E di conseguenza che le due fazioni della giunta militare che si stanno combattendo non facciano danni al popolo sudanese", ha poi concluso.

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