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Su Giuli Report annuncia un nuovo caso: “Non solo Spano”. Il ministro minimizza: “Chiacchiericcio”

“Non solo Spano”. Sul ministro della Cultura Alessandro Giuli il conduttore di Report annuncia nuove rivelazioni su quello che definisce “un secondo caso Boccia”. Intanto il titolare del MiC minimizza: “Chiacchiericcio mediatico, non c’è nessun caso Giuli”.
A cura di Giulia Casula
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"Non solo Spano". Sul ministro della Cultura il conduttore di Report sembra non aver esaurito ancora tutte le sue cartucce. Sulla puntata dell'inchiesta che andrà in onda domenica prossima, Sigfrido Ranucci ha annunciato che la vicenda legata all'ormai ex capo di gabinetto Francesco Spano è solo "una piccola parte. Noi abbiamo altre cose da dire. C’è un altro caso che riguarda Giuli".

Un caso che il giornalista paragona a un nuovo scandalo Boccia, culminato con le dimissioni dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano. "Mostreremo alcune cose che ha fatto in passato, come ha gestito il Maxxi e il suo ruolo in questo secondo caso Boccia. Copo quello che mostreremo qualcuno che non lo ama in Fratelli d’Italia può trarne forza", ha dichiarato Ranucci ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio1.

Ancora non è stata trasmessa, ma l'inchiesta di Report ha già scatenato il caos al ministero della Cultura, provocando le dimissioni, dopo soli 10 giorni, del capo di gabinetto a causa del presunto conflitto di interessi che avrebbe coinvolto Spano e il suo compagno, Marco Carnabuci, ai tempi in cui entrambi lavoravano al Maxxi. "Credo che la notizia del conflitto di interessi, una volta diventata pubblica, crei imbarazzo, a Spano e a chi lo ha scelto. Questo ha contribuito. Credo che le dinamiche siano legate, non certo a Report, ma a questioni interne a Fratelli d’Italia. Le frasi omofobe stanno nelle chat di Fratelli d’Italia non a Report", ha replicato Ranucci.

A proposito delle antipatie di Fratelli d'Italia nei confronti del nome su cui era ricaduta la scelta di Giuli per via delle vicinanze di Spano al mondo lgbt, il conduttore del programma di Rai 3 ha confermato l'esistenza delle chat tra alcuni esponenti del partito. "Sì l'ho detto da voi, ve lo siete scordati?", ha dichiarato.

Nel corso della giornata però, da FdI si è provato a stemperare la tensione. Con una nota il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, ha parlato di "ricostruzioni del tutto inventate sul mio conto. Non c'è nessuno scontro tra me e Giuli. Notizia falsa e pateticamente inventata. Io e Alessandro ci conosciamo da più di 30 anni, è una persona che stimo e della quale appezzo la grande professionalità", ha precisato. "Gli attacchi scomposti che gli sono stati rivolti da quando è diventato ministro sono sconcertanti  e fanno ben capire quanti interessi abbia da difendere la sinistra all'interno del ministero della Cultura", ha chiarito Fazzolari.

Inoltre, secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore, Giorgia Meloni avrebbe chiamato Giuli in mattinata per esprimergli la sua vicinanza e distendere i toni. Una telefonata in cui la premier avrebbe mostrato il suo apprezzamento per i tempi e per le modalità in cui si è conclusa la vicenda che ha visto protagonista Spano.

Nel frattempo, lo stesso titolare del MiC è intervenuto per minimizzare la questione. Al termine della presentazione della rivista della Biennale di Venezia, il ministro Giuli ha dichiarato di "essere sostenuto" dai membri del suo partito. "Lo testimoniano le dichiarazioni, lo testimoniano i miei rapporti personali quotidiani con il governo e con il partito di maggioranza del governo".

E a proposito dell'inchiesta ha aggiunto: "È ampiamente sopravvalutato tutto il legittimo chiacchiericcio mediatico, ma vi assicuro che non c'è nessun caso Giuli. C'è un rapporto di concordia e di volontà di andare avanti, con forza, condivisione e serenità", ha ribadito. Insomma nessun malumore dentro Fratelli d'Italia e nessuno scandalo all'orizzonte per il ministro. Salvo sorprese dunque, bisognerà attendere, almeno fino a domenica, per scoprire se le cose stanno davvero così o se dalla puntata di Report partirà un nuovo terremoto politico che travolgerà, ancora una volta, via del Collegio Romano.

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