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“Su figli delle coppie gay sindaci richiamati al rispetto della legge”, dice la ministra Roccella

La ministra della Famiglia torna a parlare dei figli delle coppie omogenitoriali, che non possono essere registrati da parte di entrambi i genitori, sottolineando che il governo si è limitato a chiedere ai sindaci di “applicare la legge”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alla Camera, durante il question time, si torna a parlare della questione del riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Rispondendo al deputato Magi, la ministra Roccella ha ribadito ancora una volta il punto del governo: "La normativa vigente e la sua interpretazione assicurano a tutti i bambini in Italia il pieno godimento di tutti i diritti – ha insistito la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità – segnalo che il governo non ha assunto alcuna iniziativa legislativa sul tema della filiazione o della pratica dell'utero in affitto, ma ne ha semplicemente richiamato l'applicazione da parte di ufficiali dello Stato civile in quanto ufficiali del governo, quali sono i sindaci nell'esercizio delle funzioni connesse alla formazione dei registri anagrafici". In sostanza, ha detto la ministra, il governo non ha legiferato sulla questione, ma chiesto ai sindaci di applicare delle leggi che esistono già.

"La divisione dei poteri e il rispetto della legge – ha sottolineato ancora Roccella – sono alla base del sistema democratico e del suo buon funzionamento". E ha aggiunto: "È in questa sede, in Parlamento, che le leggi si possono cambiare, e questa è una prerogativa a cui tutti coloro che hanno a cuore la democrazia tengono molto".

"A giudizio della Cassazione il riconoscimento automatico di rapporti di filiazione formalizzati all'estero sulla base di un contratto non realizza affatto il migliore interesse del minore, giacché – ha aggiunto Roccella – l'instaurazione della genitorialità e il giudizio sulla realizzazione del miglior interesse del minore non si coniugano con l'automatismo e con la presunzione, ma richiedono una valutazione di concretezza". Perciò "una diversa soluzione porterebbe a fondare l'acquisto della genitorialità sulla sola scelta degli adulti".

Il dibattito, ormai da settimane, si è concentrato su cosa sarebbe meglio per i bambini. E con questo passaggio citato la ministra Roccella ci ha tenuto a puntualizzare proprio questo: dal punto di vista del governo riconoscendo la famiglia arcobaleno si fanno gli interessi dei genitori e non dei figli.

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