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Il ministro Valditara dice di volere il confronto sulla scuola, ma non riceve gli studenti

“È sempre positivo che gli studenti esprimano le proprie idee e avanzino le proprie proposte. Il dialogo è stato il principio cardine su cui ho impostato da subito la mia azione”: lo ha detto Giuseppe Valditara. Oggi oltre 100mila studenti sono scesi in piazza, ma il ministro non li ha ricevuti.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono oltre 100 mila gli studenti scesi in piazza oggi in tutta Italia. Roma, Milano, Palermo, Genova, Verona: nella principali città italiane gli studenti si sono mobilitati contro la retorica del merito, promossa dal governo di Giorgia Meloni, e per chiedere più investimenti nella scuola pubblica. "Nessun merito a questo governo", si leggeva in diversi striscioni.

"Siamo pronti a difendere il diritto allo studio e ogni diritto conquistato fino ad ora", hanno spiegato gli attivisti di Rete degli Studenti e Unione degli Universitari, chiedendo "investimenti sul diritto allo studio, non riflessioni su un merito che non esiste, perché non ci può essere merito in una scuola che non dà a tutti gli stessi strumenti e le stesse disponibilità". E ancora: "Vogliamo giustizia ambientale, lavoro stabile e retribuito, salute mentale".

Da parte sua il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha commentato: "È sempre positivo che gli studenti esprimano le proprie idee e avanzino le proprie proposte, è uno degli elementi fondamentali delle società libere". Il ministro non ha ricevuto i rappresentati degli studenti, ma ha affermato di essere disponibile per un confronto: "Il dialogo è stato il principio cardine su cui ho impostato da subito la mia azione. Confermo che, nella ‘Grande Alleanza per la Scuola e per il Merito' che stiamo costruendo, il confronto con le ragazze e con i ragazzi riveste un ruolo fondamentale e sarò lieto di approfondire quanto prima il dialogo nelle sedi istituzionali preposte con i rappresentanti democraticamente eletti degli studenti".

Ad interloquire oggi a Roma con gli studenti che manifestavano davanti al ministero ci ha pensato una delegazione dello stesso ministero: "La delegazione si è dichiarata disponibile ad ascoltare e raccogliere le istanze delle associazioni studentesche e riportarle al ministro, in vista del dialogo da lui annunciato nelle sedi istituzionali", hanno commentato in una nota.

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"Oggi 150.000 gli studenti in piazza in tutto il Paese in 80 piazze diverse e il ministro ancora non ci riceve. Vogliamo l'immediata convocazione del Forum nazionale delle Associazioni Studentesche maggiormente rappresentative, se il ministro ci vuole ascoltare che lo faccia veramente e lo faccia ora", ha dichiarato la coordinatrice dell'Unione Degli Studenti, Bianca Chiesa. "Il ministero ci propone di parlare con il vice capo del gabinetto, una figura unicamente tecnica, pretendiamo di parlare con il ministro in persona. È inaccettabile che ci venga proposta una figura tecnica quando noi scendiamo in piazza con una proposta politica chiara e strutturata su cinque pilastri", ha aggiunto.

Per poi concludere spiegando quello che chiedono gli studenti: "Una legge nazionale sul diritto allo studio, l'abolizione dei PCTO a favore dell'istruzione integrata, maggiore rappresentanza, salute e sicurezza garantite in tutte le scuole e la riforma dello statuto con l'introduzione di più diritti per gli studenti".

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