video suggerito
video suggerito

Stretta Ue sui condizionatori, con il nuovo regolamento 8 impianti su 10 saranno fuori norma

L’Unione europea riflette sulla messa a bando dei gas refrigeranti, che si tradurrebbe nell’impossibilità di installare la maggior parte degli impianti di condizionamento attualmente sul mercato italiano.
A cura di Tommaso Coluzzi
104 CONDIVISIONI
Immagine

Potremmo dover dire addio molto presto ai condizionatori in casa. L'Unione europea sta riflettendo sulla messa a bando dei gas refrigeranti, che potrebbe arrivare con il nuovo regolamento F-Gas, che ha l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas fluorurati a effetto serra. Il punto è sempre lo stesso: la Commissione europea continua a lavorare a delle politiche ambientali su più piani, come successo con lo stop ai motori termici – poi rivisto con l'inserimento degli e-fuels – e la questione delle case green. E ora potrebbe toccare anche ai condizionatori, diventati nel corso degli anni sempre più presenti nelle case degli italiani.

"Addio a climatizzatori e pompe di calore in 8 case su 10 – ha annunciato un paio di giorni fa Gabriele Di Prenda, uno dei massimi esperti del settore, ai tavoli di lavoro di Assoclima e Assotermica – sarà questo lo scenario che ci troveremo dinanzi se tra un paio di mesi verrà approvata in sede europea la revisione del regolamento F-Gas". L'esperto ha spiegato: "Oggi è sufficiente posizionare le unità esterne ad esempio sui balconi, ma domani sarà molto problematico installare le nuove macchine viste le necessarie distanze di sicurezza tra le unità esterne e le superfici abitative". Ci saranno maggiori difficoltà per "garantire la sicurezza degli ambienti in cui viviamo se il nuovo regolamento europeo prevederà in sistemi di climatizzazione e pompe di calore il solo uso di gas naturali come propano, che è facilmente infiammabile, e ammonica, che è potenzialmente tossica".

"Questi gas, oggi sono vietati in ospedali, hotel, cinema, e si aprirà un grosso tema su come riscaldare o rinfrescare questi spazi. Anche per i privati, nel momento in cui non potranno riparare i propri condizionatori e pompe di calore esistenti e dovranno comprarne di nuovi, si aprirà il problema di come sostituirli – ha spiegato ancora Di Prenda – La climatizzazione rischia di diventare un privilegio per pochi".

"Occorre quanto prima sensibilizzare l'opinione pubblica affinché governo e ministero dell'Ambiente in primis si attivino per modificare l'impianto del provvedimento – ha concluso l'esperto – il settore della climatizzazione pesa sul Pil italiano dallo 0,3% allo 0,5%, pari a una cifra compresa tra i 5 e gli 8 miliardi circa. La nuova normativa esporrebbe a rischio di perdita di lavoro oltre 100mila persone in Italia".

104 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views