Stretta su movida in arrivo, governo accelera: ipotesi anticipo nuovo dpcm anti Covid da lunedì
L'esecutivo sta valutando l'ipotesi di anticipare il dpcm, che era atteso per la prossima settimana. L'aumento dei contagi, 5.724 registrati solo nelle ultime 24 ore, definito dagli esperti "esponenziale" spinge il governo a premere sull'acceleratore: potrebbe arrivare giù lunedì sera.
In ogni caso le nuove norme arriveranno al più tardi mercoledì, visto che il dpcm del 7 settembre, al momento in vigore, scadrà proprio il prossimo 15 ottobre. Allo studio chiusure anticipate dei locali, ma anche una stretta per feste private ed eventi, compresi nozze e battesimi, e funerali. Nel dpcm rientrerà anche una rimodulazione dello smart working. Domani comunque i ministri coinvolti dalle nuove misure lavoreranno sulla messa a punto dei provvedimenti.
Prevista anche una riunione del Comitato tecnico scientifico (Cts) con il ministro della Salute Roberto Speranza. Gli scienziati dovranno suggerire al governo cosa chiudere a partire dal 15 ottobre. A preoccupare è soprattutto la saturazione degli ospedali. Secondo lo studio strategico per la fase autunnale-invernale, con l'indice di contagiosità Rt superiore a 1,2 (livello già raggiunto in Campania) in 2-3 mesi gli ospedali avrebbero un sovraccarico. E visto che non siamo ancora entrati nella fase dell'influenza stagionale, il cui picco si attende tra febbraio e marzo, bisogna agire in fretta.
La possibilità di anticipare le nuove misure anti Covid è stata discussa questa sera alla riunione a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e i capi delegazione del governo. Durante l'incontro, durato tre ore, è emerso il proposito di agire subito su movida e locali. Si valuta la possibilità di chiudere bar e ristoranti alle 24. Ma non è esclusa una riduzione della percentuale di passeggeri sui mezzi pubblici: l'asticella dell'80 per cento della capienza, superiore a quanto indicato in precedenza dal Cts, potrebbe essere ridimensionata. All'orizzonte c'è anche lo stop agli spostamenti tra regioni, ipotesi che ieri non è stata scartata dal ministro Boccia.