Stralcio cartelle fino a 1000 euro dal 2023: cosa prevede la manovra del governo sulla pace fiscale
Nella manovra economica, che ha ottenuto il via libera definito in Senato ed è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre, sono previste alcune novità che riguardano la pace fiscale. Non ci sarà più la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali di multe e tasse in riscossione dal 2000 al 2015 di importo inferiore ai 1.000 euro. Se infatti gli interessi saranno comunque cancellati, la decisione se stralciare o meno l'imposta e le sanzioni spetterà ai Comuni, che spesso sono indebitati.
Lo stralcio slitta comunque di due mesi, non è più previsto per il prossimo 31 gennaio: questo significa che l'Agente della riscossione provvederà automaticamente a cancellare le somme entro il 31 marzo, senza bisogna di fare domanda di condono.
"I condoni non ci sono: abbiamo fatto una norma che chiede a tutti di pagare il dovuto, con una maggiorazione, consentendo una rateazione", ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno. "Le uniche cartelle stralciate – aggiunge – sono quelle vecchie più di 7 anni e inferiori a 1000 euro banalmente perché conviene allo stato di più la loro distruzione. Vogliamo si immaginare un nuovo tipo di dialogo con i contribuenti ma senza favorire assolutamente l'evasione fiscale".
Quali cartelle esattoriali saranno rottamate con la legge di bilancio 2023
Come si diceva lo stralcio automatico delle cartelle sotto i 1.000 euro non varrà per le multe e i tributi locali. A parte gli interessi, che saranno comunque cancellati, saranno gli enti locali a decidere se procedere o meno alla cancellazione o meno dell'imposta dovuta. La norma contenuta nella legge di bilancio prevede che l'annullamento automatico delle cartelle fino a 1.000 euro "sia limitato alle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e interessi di mora" e "non per il capitale e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, che resteranno interamente dovute".
Inoltre spiega la Relazione tecnica, "per quanto concerne le sanzioni irrogate per violazioni del Codice della Strada, nonché le altre sanzioni amministrative diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali, l'annullamento parziale si applicherà limitatamente agli interessi" e "non investirà sanzioni e somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento, che resteranno dovute per l'intero ammontare".
Si prevede inoltre che gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, possano stabilire di non applicare la cancellazione, e che quindi possano evitare l'annullamento previsto, adottando uno specifico provvedimento e comunicandolo all'Agente della riscossione entro il 31 gennaio 2023.
Come funziona il pagamento dei debiti con la Definizione Agevolata 2023
Entro il prossimo 21 gennaio la Riscossione pubblicherà le regole per aderire alla ‘Definzione agevolata 2023'. La manovra di bilancio contiene una nuova ‘Definizione agevolata' per i debiti contenuti nei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022, compresi quelli che rientravano in precedenti misure agevolative di cui si è determinata l'inefficacia.
La disposizione prevede possibilità per il contribuente, di estinguere i debiti iscritti a ruolo senza corrispondere le somme affidate all’Agente della riscossione a titolo di interessi e sanzioni, interessi di mora, nonché il cosiddetto aggio. Vanno pagate invece le somme a titolo di capitale, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica.
Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, comprese quelle per violazioni del Codice della strada (tranne le sanzioni inflitte per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali), la misura si applica limitatamente agli interessi, comunque denominati, e alle somme maturate a titolo di aggio.
Per beneficiare della Definizione agevolata 2023 il contribuente può aderire facendo richiesta in via telematica, in base alle istruzioni che saranno pubblicate sul sito della Riscossione entro il prossimo 21 gennaio.
Si potrà pagare in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 202, oppure rateizzando, con un massimo di 18 rate in 5 anni, di cui le prime due con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre 2023. Le restanti 16 rate, spalmate nei successivi 4 anni, andranno pagate il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. La prima e la seconda rata saranno pari al 10% delle somme complessivamente dovute, le restanti rate invece di pari importo.
Cosa succede alle cartelle esattoriali sopra i 1000 euro e oltre il 2015
Un'altra novità introdotta dal governo è la sospensione di multe, sanzioni e interessi per le cartelle sopra i 1.000 euro e presentati entro il 30 giugno 2022. Lo ha spiegato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, nella conferenza stampa del 22 novembre 2022: "Per ammontari superiori a 1.000 euro si dovrà pagare tutta l’imposta senza sanzioni, senza interessi e una rateizzazione su cinque anni, come vedete qui non abbiamo fatto nessun tipo di sanatoria o di regali ai contribuenti".
Cosa prevede la manovra 2023 sullo stralcio delle multe
Come abbiamo spiegato prima la legge di bilancio in una prima versione prevedeva lo stralcio dei carichi fino a 1.000 euro, affidati all'Agente della Riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, con una cancellazione automatica alla data del 31 gennaio 2023.
Ma nella versione definitiva della manovra sono i Comuni ad avere l'ultima parola sull'eventuale stralcio delle vecchie cartelle al di sotto dei 1.000 euro, che includono anche multe stradali non pagate o pagate parzialmente, affidate agli agenti della riscossione tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Tradotto: gli enti locali avranno la possibilità di non aderire allo stralcio. In ogni caso l'eventuale cancellazione delle cartelle è rinviata al 31 marzo 2023.