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Strage di Bologna, oggi la commemorazione delle vittime. Mattarella: “Accertata matrice neofascista”

Nel giorno della strage di Bologna, il presidente Mattarella ricorda “la matrice neofascista” e condanna le “coperture” e gli “ignobili depistaggi”. Il ministro Piantedosi ai familiari delle vittime: “Lo Stato cammina con voi”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il 2 agosto, per Bologna e per l'Italia, non sarà mai un giorno come un altro. A 43 anni dalla strage in cui morirono 85 persone e ne rimasero ferite oltre 200, nel capoluogo emiliano è arrivato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "Dal governo arriva una condivisione senza riserve, che non ammette oblio e che parte dal riconoscimento della verità giudiziaria – ha detto il titolare del Viminale ai familiari delle vittime – Lo Stato cammina con voi, non si sottrae alla responsabilità di coltivare la memoria, ma anche guardare al futuro con speranza".

Presenti a Bologna, oltre al ministro dell'Interno, il sindaco Lepore, la leader del Pd Schlein, il viceministro Bignami di Fratelli d'Italia e molti altri. Piantedosi ha aggiunto: "Qui si deve rinnovare il patto, la strage ha colpito la democrazia e la democrazia si difende nei luoghi della rappresentanza. Bologna fu colpita da un dolore inconsolabile e per come reagì fu decorata dalla medaglia d'oro al valore civile, simbolo principale del rifiuto dell'aggressione. Per questo noi cammineremo insieme ogni due agosto".

Mattarella: "Fu strage di matrice neofascista"

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha diffuso un messaggio attraverso i canali del Quirinale: "Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso – ha scritto il capo dello Stato – Nel giorno dell’anniversario la Repubblica si stringe ai familiari e alla comunità cittadina con sentimenti di rinnovata solidarietà. Siamo con loro, con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia".

"L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura – ha continuato Mattarella – È servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. È servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato. La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. È in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche". E ha concluso: "La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese".

"Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci – ha ricordato la presidente del Consiglio, Giorgia MeloniSono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione. Nel giorno dell’anniversario rivolgo ai famigliari il mio primo pensiero. A loro va vicinanza, affetto, ma anche il più sentito ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità, anche attraverso le associazioni che li rappresentano, in costante contatto con la presidenza del Consiglio".

"Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel Dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo – ha aggiunto Meloni – Questo governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai governi precedenti".

La commemorazione delle vittime e il corteo a Bologna

"Quella strage, che sentenze definitive hanno stabilito essere stata di matrice neofascista, rappresenta una delle pagine più buie e dolorose della nostra storia repubblicana", ha scritto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. "Al fianco dei familiari delle vittime della strage per ribadire che non accettiamo alcun tentativo di depistaggio ulteriore, alcun tentativo di riscrivere la storia – ha detto la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, partecipando al corteo – Le evidenze processuali già chiariscono che questa è stata una strage di matrice neofascista e anche con un intento eversivo. Continuiamo a chiedere la piena verità e giustizia".

"Tramandare la memoria affinché non venga mai meno l'amore per i valori di libertà e democrazia che sono scolpiti nella Costituzione è un impegno che non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo trascurare – ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la commemorazione in Aula a Palazzo Madama – Un impegno di conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo rispetto alle quali ritengo fondamentale proseguire, anche in questa legislatura, l'importante opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato, al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto. Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità di questa strage".

"Oggi è il giorno del commosso ricordo delle vittime della strage di Bologna. La magistratura ha accertato le responsabilità dei neofascisti e l'intreccio di poteri occulti dietro quella strage. Eppure sono ancora in corso, in particolare da parte di dirigenti di Fratelli d'Italia, tentativi di negazionismo e più in generale manovre per riscrivere la storia del decennio delle stragi nere – ha attaccato il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo – Negli anni scorsi Giorgia Meloni ha più volte messo in discussione le verità accertate dalla magistratura. Oggi è presidente del Consiglio. La sua ambiguità non è più tollerabile".

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