Strage Cutro, Piantedosi parla alla Camera, Meloni prepara il nuovo pacchetto di norme su immigrazione
Il ministro dell'Interno Piantedosi, dopo la richiesta di dimissioni arrivata dalle opposizioni, terrà oggi alla Camera un'informativa urgente sul naufragio dei migranti al largo delle coste di Steccato di Cutro, per provare a ricostruire la catena dei soccorsi, in cui potrebbero esserci state delle falle.
La versione del governo fino ad ora ruota attorno a un punto: nella serata di sabato 25 febbraio il velivolo di Frontex che aveva segnalato il barcone nei pressi della costa calabrese aveva parlato di una "buona galleggiabilità" del natante, e dunque non aveva lanciato alcun allarme. Per questo non è stata aperta nessuna procedura Sar e le unità della Guardia Costiera, che avrebbero potuto navigare con mare forza quattro, non sono partite.
Ieri Palazzo Chigi ha smentito una convocazione del ministro Piantedosi, che era stata riportata dai giornali, ribadendo la totale unità nella maggioranza sul tema immigrazione. Intanto la presidente del Consiglio Meloni ha convocato un Consiglio dei ministri per giovedì proprio nel comune di Cutro, sul luogo della strage, in cui non si è ancora recata, al contrario del Presidente della Repubblica Mattarella, che ieri ha lanciato un appello affinché "di fronte all'evento drammatico che si è consumato" il cordoglio si traduca "in scelte concrete e operative da parte di tutti: dell'Italia, dell'Ue, di tutti i paesi che ne fanno parte".
Ma cosa ha intenzione di fare il governo sull'immigrazione? Perché il Cdm di giovedì non avrà solo un valore simbolico, l'esecutivo sta lavorando a un pacchetto di norme, anche la bozza del testo ancora non è pronta. I provvedimenti comprenderanno sicuramente una stretta nella lotta ai trafficanti di esseri umani, con un possibile inasprimento delle pene. Ma si lavorerà anche all'apertura di corridoi umanitari, cercando la cooperazione di quelle associazione in grado di garantire l’accoglienza, così come già accaduto per gli ucraini. Ci saranno misure sull'accoglienza, con una maggiore attenzione ai flussi migratori regolari. A questo proposito Meloni sta pensando di riaprire il decreto flussi per almeno 100mila lavoratori extra Ue, con un provvedimento che potrebbe avere durata biennale. Il governo cercherà anche la collaborazione di Bruxelles, e chiedendo ancora una volta di istituire un meccanismo di solidarietà permanente e obbligatorio, superando il Trattato di Dublino.
Di certo non ci sarà una riproposizione dei decreti Sicurezza varati dal governo Conte, visto che tra l'altro la Corte costituzionale li ha già bocciati. La Lega però intende battersi n Parlamento per la stretta sui permessi di soggiorno: sempre da giovedì in Commissione Affari costituzionali della Camera si discuterà della proposta di legge della Lega (con le firme di Igor Iezzi e Riccardo Molinari) che ricalca gli emendamenti che erano stati presentati dalla Lega al dl Ong.