Stop contributi pubblici ai giornali, il 5G, la Rai: Beppe Grillo vuole riformare l’informazione
Beppe Grillo ha un piano per riformare l'informazione. Il garante e fondatore del Movimento 5 Stelle pubblica sul suo blog le proposte, già portate avanti negli anni, che dovrebbero cambiare radicalmente l'informazione in Italia. C'è di tutto: dalla rete 5G al taglio dei contributi pubblici ai giornali nazionali, dalla pubblica amministrazione alla riforma della Rai. E così via. "L’informazione è uno dei fondamenti della democrazia e della sopravvivenza individuale", spiega il comico genovese sul suo blog. "Se il controllo dell’informazione è concentrato in pochi attori, inevitabilmente si manifestano derive antidemocratiche, se l’informazione ha come riferimenti i soggetti economici e non il cittadino, gli interessi delle multinazionali e dei gruppi di potere economico prevalgono sugli interessi del singolo". Per Grillo "l’informazione è alla base di qualunque altra area di interesse sociale" e "il cittadino non informato o disinformato non può decidere, non può scegliere", ma "assume un ruolo di consumatore e di elettore passivo, escluso dalle scelte che lo riguardano".
Secondo Grillo è arrivato il momento di mettere in atto le sue proposte. A cominciare da una "Rete pubblica e neutrale di accesso in fibra per aumentare impatto e accelerare i lavori a controllo Cassa Depositi e Prestiti", poi bisogna investire otto miliardi di euro "per infrastrutture digitali per completare aree bianche, aree grigie con passaggio dal rame alla fibra e coprire con la fibra le infrastrutture strategiche". E ancora una "rete wifi pubblica e gratuita negli spazi aperti al pubblico", il programma di "copertura 5G nelle maggiori città italiane entro il 2025" e lo "sviluppo delle tecnologie emergenti".
Nella lista delle priorità di Beppe Grillo per cambiare l'informazione ci sono la "cittadinanza e identità digitale". Il "passaggio al nuovo digitale terrestre", la riforma "della radiofonia in ottica radio digitale", la riforma della Rai "sul modello Bbc", con un canale senza pubblicità e "consiglieri indipendenti dalla politica", oltre alla soppressione della Commissione Vigilanza Rai. E poi il "servizio civile digitale" e il rafforzamento dei percorsi di studio delle discipline scientifico-tecnologiche. La riscrittura della legge Gasparri e l'eliminazione dei contributi pubblici "per le testate giornalistiche nazionali", ma non per le televisioni locali, che fanno "vera informazione pubblica sul territorio".