Stop cellulari in classe: cosa dice la circolare di Valditara e cosa cambia a scuola
Basta cellulari a scuola, saranno vietati anche per l'uso didattico. Valditara nei giorni scorsi ha firmato la circolare che impone il divieto "a partire dagli istituti d'infanzia e fino alle medie". Consentiti invece pc e tablet, ma sotto la guida dei docenti.
Gli alunni che torneranno in classe a settembre si troveranno a dover recepire nuove regole da seguire durante le lezioni. In pratica, il documento vieta in maniera assoluta l'uso del cellulare, per qualsiasi utilizzo, compresi gli scopi didattici. "Oggi ho firmato una circolare che vieta dal prossimo anno scolastico l'utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico. Non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie", ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel suo intervento al convegno ‘La scuola artificiale – Età evolutiva ed evoluzione tecnologica', che si è tenuto a Palazzo San Macuto, a Roma, lo scorso 10 luglio.
La circolare impone il divieto "a partire dalle scuole d'infanzia e fino alle scuole medie. Questo ovviamente non significa l'uso del tablet e del computer, che devono essere però utilizzati sotto la guida del docente", ha specificato Valditara.
Il testo della circolare di Valditara
Nel testo si legge che "Importanti studi internazionali hanno rilevato la diretta correlazione fra l'uso del cellulare in classe, anche a scopo educativo e didattico, e il livello degli apprendimenti degli alunni. In particolare, merita di essere richiamato il Rapporto Unesco ‘Global education monitoring report, 2023: technology in education: a tool on whose terms?' nel quale si evidenzia che i dati delle valutazioni internazionali su larga scala, come quelli forniti dal ‘Programma per la valutazione internazionale degli studenti' (Pisa), mettono in luce un legame negativo tra l'uso eccessivo delle TIC e il rendimento degli studenti. In 14 Paesi è stato infatti riscontrato che la semplice vicinanza a un dispositivo mobile distrae gli studenti provocando un impatto negativo sull'apprendimento".
"Più nello specifico nel Rapporto Ocse Pisa 2022 (Volume II) Learning during – and from – disruption, si evidenzia come gli smartphone siano fonte di distrazione per gli studenti che lo usano con maggior frequenza a scuola facendo diminuire il livello di attenzione, in particolare durante le lezioni di matematica e, quindi, mettendo a rischio il rendimento nella materia. – evidenzia ancora la circolare del Mim – È stato altresì rilevato che l'uso continuo, spesso senza limiti, dei telefoni cellulari fin dall'infanzia e nella preadolescenza incide negativamente sul naturale sviluppo cognitivo determinando, tra l'altro, perdita di concentrazione e di memoria, diminuzione della capacità dialettica, di spirito critico e di adattabilità. Recenti analisi, inoltre, hanno dimostrato un aumento preoccupante anche in Italia di minori affetti dalla sindrome dell'Hikikomori, ossia il fenomeno dell'isolamento sociale volontario che comporta il ritiro dei giovani nel chiuso delle proprie case rinunciando ai rapporti con il mondo esterno".
"Alla luce delle considerazioni che precedono, a tutela del corretto sviluppo della persona e degli apprendimenti, si dispone il divieto di utilizzo in classe del telefono cellulare, anche a fini educativi e didattici, per gli alunni dalla scuola d'infanzia fino alla secondaria di primo grado, salvo i casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato, come supporto rispettivamente agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento ovvero per documentate e oggettive condizioni personali. – spiega la circolare del ministro – Potranno, invece, essere utilizzati, per fini didattici, altri dispositivi digitali, quali pc e tablet, sotto la guida dei docenti. Restano fermi, dunque – si legge nel documento – il ricorso alla didattica digitale e la sua valorizzazione, cosi come l'impegno a rendere edotti gli studenti sul corretto ed equilibrato uso delle nuove tecnologie, dei telefoni cellulari e dei social e sui relativi rischi, come previsto anche dal DigComp 2.2".
"Le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione provvederanno, pertanto, ad aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa, anche prevedendo, nella scuola secondaria di primo grado, specifiche sanzioni disciplinari per gli alunni che dovessero contravvenire al divieto di utilizzo in classe dello smartphone".
Torna il diario cartaceo
Il ministro Valditara ha anche annunciato un ritorno al diario cartaceo per annotare i compiti a casa, che non saranno elencati solo sul registro elettronico, strumento che spesso richiede l'intervento di genitori per le password. L'obiettivo è sviluppare la responsabilità e l'autonomia degli alunni nella gestione dei propri compiti.
La circolare evidenzia come negli ultimi anni si sia diffusa "la consuetudine, tra i docenti, di assegnare i compiti da svolgere a casa esclusivamente mediante notazione sul registro elettronico". Una modalità questa, spiega il documento del ministero, che "comporta, di fatto, che gli alunni consultino sistematicamente il registro elettronico attraverso dispositivi tecnologici, PC, smartphone e tablet, per verificare quali attività debbano essere svolte a casa e per quale giorno, spesso con la mediazione dei genitori, titolari delle password di accesso. Al fine di sostenere, fin dai primi anni della scuola primaria e proseguendo nella scuola secondaria di primo grado, lo sviluppo della responsabilità degli alunni nella gestione dei propri compiti dosando, al contempo, il ricorso alla tecnologia, si raccomanda di accompagnare la notazione sul registro elettronico delle attività da svolgere a casa con la notazione giornaliera su diari/agende personali".
"In questo modo, e tenendo conto delle scadenze assegnate dai docenti nello svolgimento dei compiti, ciascun alunno potrà acquisire una crescente autonomia nella gestione degli impegni scolastici, senza dover ricorrere necessariamente all'utilizzo del registro elettronico", conclude il testo.
Cosa pensano i sindacati dello stop ai cellulari in classe
"Comprendiamo certamente la buona volontà del Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel proibire l'uso del cellulare tra gli alunni fino al termine della scuola secondaria di primo grado, ma avremmo preferito che nella circolare pubblicata in queste ore si fosse specificato che il divieto cade nel momento in cui i dispositivi sono indicati utili dagli insegnanti ai fini della formazione". A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a commento della circolare firmata dal ministro nei giorni scorsi.
Secondo il sindacato Anief le nuove tecnologie interattive sono in linea generale degli strumenti utili anche alla didattica: ciò non significa che lo strumento non debba essere regolamentato e gestito meglio di quanto avviene oggi a scuola, visto che gli insegnanti si lamentano perché crea dipendenza e viene utilizzato spesso per fini personali o per isolarsi dagli altri.
"Se il telefono cellulare – ha aggiunto Pacifico – è utile per la ricerca dei dati, per realizzare sperimentazioni, per un utilizzo empirico, per realizzare simulazioni in classe o al fine di realizzare collegamenti on line attivi, per quale motivo non deve essere utilizzato?".
"Non sarebbe più utile che l'ultima parola sulla materia fosse data agli organi collegiali, in particolare al Consiglio d'Istituto e al Collegio dei docenti? Pur comprendendo la motivazione di base del Ministro, riteniamo che proibirne a priori l'utilizzo non ci trova d'accordo: come tutte le tecnologie, tutto dipende da come si fruiscono. Pensiamo anche durante la pandemia a quanto il suo utilizzo professionale sia stato prezioso".