Stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035: ministri Ambiente Ue raggiungo un accordo
I ministri dell'Ambiente dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo nella notte: stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035. La proposta, che nelle scorse settimane aveva animato il dibattito in Europa, è parte del pacchetto per il clima Fit for 55, che tra le altre cose prevede appunto la riduzione di emissioni di Co2 entro il 2035, presentato la scorsa estate dalla Commissione europea. L'obiettivo è quello di ridurre del 55% le proprie emissioni nette rispetto ai livelli del 1990 in un primo momento, per poi raggiungere la piena neutralità climatica entro il 2050.
Con l'accordo raggiunto nella notte il Consiglio europeo ha adottato una posizione comune rispetto al pacchetto e possono quindi ora cominciare i negoziati con il Parlamento per arrivare a un testo legislativo definitivo. Oltre allo stop della vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035 si è raggiunta un'intesa sulla distribuzione degli sforzi climatici tra Stati e sul fondo per il clima sociale, pensato per compensare il costo della transizione su famiglie e imprese più vulnerabili. Tra il 2027 e il 2032 saranno messi a disposizione per questo scopo 59 miliardi di euro.
I negoziati all'interno del Consiglio non sono stati semplici. Ieri il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha affermato al Consiglio Ambiente "cosa cosa occorre per rendere accettabile per noi la proposta di mettere fine alla vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035: raggiungere la neutralità tecnologica mediante l'uso di combustibili carbon neutral dopo il 2035; attuare una progressiva eliminazione dei motori a combustione interna per furgoni, con una tecnologia adeguata per i veicoli pesanti e considerare deroghe specifiche per i piccoli costruttori".
Una posizione, quella di Cingolani, duramente criticata da Europa Verde. "Lasciano di stucco le parole del ministro che dal Consiglio Ue Ambiente si professa in favore di un pacchetto Fit For 55 equilibrato, il che, a suo dire, significa non solo investire sui carburanti sostenibili, ma anche permettere eccezioni per i piccoli costruttori sul regolamento emissioni auto", dichiarano l'eurodeputata Eleonora Evi e Angelo Bonelli. Per poi sottolineare: "Quelli che Cingolani chiama carburanti sostenibili sono carburanti sintetici costosi ed inefficienti da produrre, e vanno necessariamente limitati ai settori più difficili da decarbonizzare, quali aviazione o industria pesante. Appare evidente che ancora una volta Cingolani procede con il freno a mano tirato verso una transizione ecologica che non è mai stato intenzionato ad intraprendere con azioni concrete".