Stop alla norma “ponte” sulle concessioni autostradali scadute: “Espone a contenziosi”
Parere negativo della Ragioneria di Stato sull'emendamento al decreto Fiscale relativo alla norma "ponte" per le concessioni autostradali scadute. Come spiega l'agenzia di stampa Public Policy, stando a quanto si apprende da fonti del Mef, l'emendamento presentato dell'onorevole Emiliano Fenu del Movimento 5 Stelle sarebbe in contrasto con la normativa vigente e potrebbe scaturire futuri contenziosi. Secondo la Ragioneria di Stato, la fattibilità giuridica della norma transitoria presentata in commissione Finanze al Senato potrebbe far nascere futuri contenziosi con le società affidatarie delle concessioni in quanto "la proposta permette al concessionario, con la sottoscrizione di un atto aggiuntivo, di continuare ad occuparsi dell'infrastruttura – investimenti inclusi – fino alla conclusione della gara d'appalto e la nuova assegnazione".
Secondo le fonti del Mef, la Ragioneria di Stato contesta in particolare il nuovo meccanismo in quanto sarebbe in contrasto con il Codice dei Contratti che già regola la fase ponte tra una concessione e l'altra. Inoltre, la procedura contenuta nell'emendamento contestato potrebbe portare a dei contenziosi legati alle tariffe e corrispettivi: "Il testo del relatore prevede che i maggiori introiti, incassati nel periodo transitorio, vadano alle casse dello Stato e che i pedaggi non debbano subire aumenti. Due norme che presenterebbero delle criticità", spiega Public Policy.
Non solo: problemi potrebbero scaturire anche dall'atto aggiuntivo, obbligatorio per ufficializzare il periodo transitorio, una strada che la Rds considera di difficile attuazione in quanto l’atto ha natura negoziale, dunque deve essere condiviso da entrambe le parti, ma in mancanza di accordo si andrebbe a creare una situazione di indeterminatezza nella gestione della tratta autostradale. In ogni caso, essendo la norma in oggetto fortemente voluta dalla maggioranza, si pensa a una riformulazione.