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Stop al reddito di cittadinanza, Beppe Grillo: “Guerra ingiustificata a 3 milioni di poveri”

“Si continua senza sosta una guerra ingiustificata a oltre 3 milioni di persone…i nostri poveri invisibili”: lo scrive sul suo blog Beppe Grillo, commentando la sospensione del Reddito di cittadinanza.
A cura di Annalisa Girardi
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Anche Beppe Grillo interviene sulla sospensione del reddito di cittadinanza a 169 famiglie, come previsto dalle nuove regole del governo Meloni. E lo fa con un lungo post sul suo blog, in cui parla di un saggio pubblicato sulla rivista New Yorker nel 1963, firmato da Dwight Macdonald e intitolato "Our Invisible Poor". In italiano, "I Nostri Poveri Invisibili". Si trattava di una recensione del libro di Michael Harrington "The Other America", spiega il fondatore del Movimento Cinque Stelle, che però al di là del giudizio sul volume, si soffermava molto sull'esame della "povertà in un'epoca di benessere".

Quell'anno il presidente degli Stati Uniti era Lyndon B. Johnson, che dichiarò una vera e propria "guerra alla povertà" con una legislazione sul benessere sociale che puntava a rendere gli USA un Paese più equo. Con Johnson la narrativa cambiò: la causa della povertà non era da ascrivere alle singole persone, ma a un fallimento della società. Ma con l'elezione di Ronald Reagan, le cose mutarono nuovamente.

Grillo racconta tutta questa storia per concludere sottolineando: "Sessant'anni dopo anche nel nostro Paese le cose non sembrano essere in alcun modo cambiate. Si continua senza sosta una guerra ingiustificata a oltre 3 milioni di persone…i nostri poveri invisibili".

Intanto il M5s, attraverso il suo leader Giuseppe Conte, ha chiesto a Giorgia Meloni e a tutto il governo di rinviare la sospensione della misura, per evitare il vero e proprio scoppio delle tensioni sociali, che stanno già iniziando a farsi sentire in diversi territori del Paese.

Ma non solo reddito di cittadinanza. Grillo sui suoi social attacca anche il governo per la sua posizione sul salario minimo, pubblicando la lista degli stipendi netti medi in diversi Paesi. Per l'Italia questa cifra è di 1.724 dollari e la colloca al 31esimo posto. "Ormai è chiaro: il focus di questo governo è la lotta ai poveri e l'annientamento della dignità dei lavoratori. Il salario minimo si potrebbe già approvare ad agosto ma le vacanze estive non possono attendere", diceva ieri Grillo.

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