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Stop a Superbonus, come potrebbe cambiare la misura: oggi tavolo con le associazioni a Palazzo Chigi

Il governo ha aperto a possibili modifiche sul Superbonus: oggi pomeriggio il tavolo con le associazioni a Palazzo Chigi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo incontrerà oggi pomeriggio a Palazzo Chigi le associazioni imprenditoriali, per discutere le eventuali modifiche al decreto sul Superbonus che ha bloccato la cessione dei crediti dei bonus edilizi e gli sconti in fattura, dal 17 febbraio. Lo stop non riguarda chi ha avviato i cantieri entro giovedì 16 febbraio. Prima saranno sentiti i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace, poi sarà il turno delle categorie interessate, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane.

Ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha difeso la scelta di stoppare la misura, costata 2mila euro a italiano: "Il costo totale" dei crediti del Superbonus "attualmente è di 105 miliardi di euro", ha spiegato ieri la premier nella sua rubrica ‘Gli appunti di Giorgia'. "Ora dobbiamo cercare soluzioni per evitare il tracollo di migliaia di aziende", ha aggiunto, "Ora dobbiamo difendere bilancio pubblico".

Per andare anche incontro alle richieste che arrivano da Forza Italia, Fratelli d'Italia è aperta a modifiche: l'ipotesi sarebbe quella di cartolarizzare i crediti come base di partenza del confronto, come ha confermato ieri anche Alfredo Antoniozzi, vicepresidente del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia alla Camera: "Valutiamo modifiche con gli alleati, tra i quali quelli della cartolarizzazione dei crediti". In questo modo da una parte si cercherà di dare ossigeno a decine di migliaia di imprese, e contemporaneamente si permetterà a tutti i cittadini di completare i lavori già avviati.

Come scrive il Sole 24 Ore, per risolvere il problema dei crediti incagliati Ance e Abi hanno anche proposto di permettere alle banche di usare i crediti derivanti dai bonus edilizi non solo per pagare le proprie imposte, ma anche una parte di quelle che versano su delega dei propri clienti con modello F24.

"Oggi abbiamo a Palazzo Chigi il tavolo di confronto con le rappresentanze delle associazioni imprenditoriali, nessuna esclusa, come è nello stile di questo governo. Anche per capire come migliorare il testo, per ridurre l'impatto sulle imprese del settore", ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un'intervista a ‘Il Corriere della Sera'.

Quanto alle modifiche che si intendono apportare: "Sarà oggetto del confronto con le imprese, in cui ascolteremo esigenze e proposte. E poi del confronto in Parlamento con tutte le forze politiche. Abbiamo eliminato un meccanismo perverso con 9 miliardi di truffe e un carico insostenibile per lo Stato ma sappiamo che va preservato un settore così significativo per la nostra economia".

"Draghi avrebbe voluto fermare la macchina foriera di truffe senza precedenti ma non poteva perché il partito di maggioranza relativa era i Cinque Stelle. – ha spiegato – Per questo decise di concludere il suo mandato in modo traumatico. E di consegnarci la guida del Paese con le elezioni anticipate. Noi abbiamo fatto quel che lui avrebbe voluto fare ma non era in condizione di fare".

Quanto alle tensioni all'interno della maggioranza sul decreto ha detto: "Riunioni di maggioranza si svolgono spesso in Parlamento, saranno utili anche in questo caso, così come per il decreto trasparenza sui benzinai poi approvato in Commissione con il pieno consenso della maggioranza". 

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