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Stop a stage gratuiti e reddito di formazione per under 35, cosa c’è nella proposta di legge di Renzi

La proposta di legge presentata oggi dal leader di Iv all’evento ‘Bastage’ prevede una serie di misure a sostegno dei più giovani. Tra queste, abolizione dei tirocini extracurriculari, tasse dimezzate per i lavoratori tra 25 e 35 anni e un reddito di formazione fino a 1.500 euro al mese per gli under 35 disoccupati.
A cura di Giulia Casula
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Stop ai tirocini extracurriculari gratuiti, tasse dimezzate per i lavoratori tra 25 e 35 anni e un "reddito di formazione" fino a 1.500 euro al mese per gli under 35 disoccupati. Sono alcune delle proposte lanciate oggi da Italia Viva e firmate da Matteo Renzi nel corso dell'evento ‘Bastage' a Roma.

L'iniziativa è stata organizzata da Iv per dire basta agli stage sottopagati, ai salari d'ingresso non competitivi con l'estero e alle carriere bloccate. Per l'occasione sono stati invitati anche la vice-presidente di Edp Teresa Bellanova, il presidente di Federacciai Antonio Gozzi, la consigliera regionale di Iv in Piemonte Vittoria Nallo, Francesco Armillei di Tortuga, il segretario confederale Cisl Mattia Pirulli, Eleonora Voltolina de La Repubblica degli stagisti.

La proposta di legge firmata dal leader di Iv prevede una serie di misure a sostegno dei più giovani. Tra quest'è l'eliminazione dei tirocini extracurriculari non retribuiti e regolamentazione e potenziamento di quelli curriculari, ma anche il dimezzamento delle tasse per i lavoratori con un età compresa tra i 25 e 35 anni. Un'altra misura, sulla scia di quanto già proposto da Tommaso Nannicini, consiste nell'istituzione di un reddito di formazione, che può arrivare fino a 1.500 euro al mese, riservato ai giovani disoccupati con meno di 35 anni. "Questo è il nostro mega progetto di legge e vediamo se Meloni ci sente", ha detto Renzi. "Spoiler: ‘No', ma noi urliamo di più", ha scherzato.

‘Il tema dei prossimi due anni è stare sulla vita quotidiana delle persone e offrire una speranza alle giovani generazioni, tema completamente cancellato dall'agenda del governo, che la prima cosa che ha fatto è stato cancellare la legge sul rientro dei cervelli", ha proseguito il leader di Iv. ""Questo è il tema dei prossimi anni, più parlano di immigrazione più noi dobbiamo parlare dei giovani e del loro futuro. Dobbiamo parlare anche di stipendi, di under 40 che comprano casa. Questo è il core business di Italia viva, dare speranza alle prossime generazioni, perché non se ne vadano, perché portino qui i loro cervelli. Ripopolare il Mezzogiorno e anche pezzi di città e una scommessa politica", ha sottolineato.

Renzi: "In politica estera Meloni è una banderuola"

Nel corso dell'evento, Renzi è intervenuto anche su temi di politica internazionale. Sul piano di riarmo per l'Europa, presentato ieri da Ursula von der Leyen, l'ex premier è stato critico. "Se c'è una persona che non è in grado di fare piani strategici in Europa è Ursula von der Leyen, perché il Green deal che ha fatto è stato un disastro", ha detto. "La cosa che serve è la difesa comune, sono gli Stati Uniti d'Europa e in prospettiva l'esercito europeo ed è mettere insieme i soldi che già si spendono sulla difesa perché si spendono tanti soldi in Italia, Francia, Germania", ha spiegato. "Ursula von der Leyen fa questi piani strategici mirabolanti che poi finiscono col mettere in ginocchio le imprese come è successo con il Green deal. Dunque, io non ho grande fiducia in Ursula von der Leyen ma l'idea di un'Europa che si mette insieme e che investe anche in difesa è un'idea vincente"

Nel disegno verso gli Stati uniti d'Europa "c'è bisogno di investire di più in tanti settori, anche in difesa, nelle spese militari, che non sono solo le armi, ma è anche l'investimento in tecnologia che dà benefici a molti settori, come quello sanitario o delle comunicazioni", ha detto ancora.

Quanto invece, alle azioni di Donald Trump in ambito commerciale e alle reazioni del governo italiano, Renzi ha commentato l'atteggiamento tenuto finora dal vicepremier Matteo Salvini. Il discorso di Trump "dà un messaggio dirompente, ma la nostra amicizia con gli Usa va al di là del presidente. Questo non vuol dire che si debba aderire alle proposte di Trump" sui dazi. Dopo il discorso del presidente statunitense "c'è solo una persona che pensa che le sue proposte siano positive per l'economia. E' Salvini, ma poverino non e' cattivo, ma proprio non ci arriva", ha detto.

Il leader di Italia viva ha poi annunciato che organizzerà una campagna "nella quale incontreremo Confindustria e le imprese, che si chiamerà, con grande eleganza ‘dazi amari'. Il Governo su questo tema non è all'altezza", ha insistito. "Andremo in tutte le città per incontrare il mondo delle imprese per chiedere al governo di darsi una svegliata".

Infine, l'affondo a Meloni, che ha definito "una banderuola in politica estera". "Stava con Putin dal 2015 al 2018, – ha ricordato Renzi – poi è diventata filo Biden, con tanto di immagine della Meloni che si fa baciare in testa. Poi siamo passati dal bacio sulla fronte di Biden al bacio della pantofola di Meloni al presidente statunitense Trump", ha concluso.

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