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Stipendi pubblici ancora più bassi ad aprile: ritardi nel cuneo fiscale penalizzano i lavoratori statali

Anche ad aprile, gli stipendi dei lavoratori statali italiani saranno ridotti di circa 100 euro netti a causa di un ritardo nell’aggiornamento dei software fiscali, che non hanno applicato correttamente le nuove misure sul cuneo fiscale. Nonostante le promesse, il governo non ha ancora risolto il problema per tutti i settori pubblici.
A cura di Francesca Moriero
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Anche nel mese di aprile, i dipendenti pubblici italiani si troveranno a fare i conti con stipendi più bassi rispetto a quanto dovuto. Il motivo di questa situazione sarebbe legato ai ritardi del rinnovo dei software utilizzati per il calcolo delle buste paga, che non hanno ancora applicato correttamente le modifiche al cuneo fiscale. In particolare, i lavoratori pubblici non vedranno i benefici fiscali previsti per il 2024, come il nuovo bonus Irpef, e i risultati si rifletteranno in un abbassamento del netto in busta paga di circa 100 euro.

Il cuneo fiscale e i ritardi nell'aggiornamento

Il cuneo fiscale, che riguarda le detrazioni e i bonus che sostituiscono gli sconti contributivi, avrebbe dovuto essere già applicato nella busta paga di marzo. Purtroppo, i sistemi informatici della pubblica amministrazione non sono stati aggiornati in tempo per riflettere queste modifiche. Sebbene il portale NoiPa abbia garantito infatti il pagamento degli arretrati relativi al rinnovo del contratto nazionale, non ha tuttavia menzionato l'applicazione del nuovo cuneo fiscale, il che ha lasciato molti lavoratori con stipendi più bassi di quanto previsto.

Le conseguenze per i lavoratori pubblici e la questione del rinnovo del contratto nazionale

La situazione ha colpito una larga fetta di dipendenti pubblici, tra cui insegnanti, ricercatori e altri lavoratori pagati tramite la piattaforma NoiPa. Secondo il sindacato Flc Cgil, molti di questi dipendenti vedranno un abbassamento significativo del netto in busta paga, con una riduzione che supera i 100 euro;

"Con il cedolino del mese di aprile – si legge in una nota del sindacato – un consistente numero di lavoratori della scuola e dell'Afam, pagati tramite Noipa, si vedrà ridotto il netto in busta paga anche di oltre 100 euro netti, senza alcuna spiegazione da parte dell’ente pagatore".

La mancanza di spiegazioni ufficiali da parte degli enti pagatori ha generato, intanto, parecchia frustrazione e confusione tra i lavoratori. Un altro aspetto critico riguarda poi anche il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici: sebbene una parte dei lavoratori statali abbia firmato un rinnovo con aumenti inferiori al 6%, gli altri settori pubblici, tra cui scuole e università, sono ancora in attesa di una nuova intesa. Le sigle sindacali come Cgil e Uil chiedono aumenti più sostanziosi, considerando che l'inflazione degli ultimi anni ha superato il 17%. La mancanza di un rinnovo per gran parte dei dipendenti pubblici contribuisce ulteriormente alla frustrazione e alle difficoltà economiche.

Le inefficienze e l'impatto sui salari

Oltre ai ritardi nell'adeguamento dei software e nella definizione dei contratti, le inefficienze strutturali della pubblica amministrazione hanno un impatto diretto sui salari. In un contesto in cui i prezzi aumentano e i salari rimangono indietro, i lavoratori pubblici non solo non vedono aumentare il loro potere d'acquisto, ma rischiano anche una perdita a livello nominale del loro stipendio.

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