Stato di emergenza per siccità in 5 regioni d’Italia, quando arriva il decreto e cosa può succedere
Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per siccità in cinque Regioni. Sono quelle del Nord, più colpito dall'assenza di pioggia da ormai lungo tempo: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Questo però è solo il primo passaggio per contrastare il problema della siccità: a breve dovrebbe infatti arrivare un decreto dell'esecutivo per gestire questa fase (ad esempio razionando anche l'acqua) e contenere i danni, specialmente quelli alle filiere dell'agricoltura e allevamento. E con il provvedimento, dovrebbe essere nominato anche un commissario straordinario, che avrà il compito di coordinare il contrasto all'emergenza.
Non è ancora chiaro quando il governo si riunirà per emanare il decreto. Oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi si trova infatti ad Ankara per l'incontro bilaterale con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e un Consiglio dei ministri non è all'ordine del giorno. Il tema della siccità, però, è sempre più urgente e l'esecutivo dovrebbe quindi riunirsi il prima possibile. È probabile che entro questa settimana quindi il decreto arrivi, così come la nomina del commissario straordinario. Sul territorio, specialmente nelle zone più colpite, alcune autorità locali si sono già attivate: in ultima, ad esempio, a Verona il neosindaco Damiano Tommasi ha firmato un'ordinanza per limitare l'uso dell'acqua potabile a fine domestico (quindi per pulizia e igiene personale anche) dalle 21 alle 6 fino al 31 agosto.
Nel concreto, il commissario straordinario potrà intervenire più agevolmente per emanare provvedimenti contro l'emergenza, ad esempio potenziando e adeguando le reti idriche in modo da evitare gli sprechi e razionalizzare i consumi. Potrà emanare ordinanze in deroga alle disposizioni di legge (ad esclusione di quelle penali, antimafia, al codice dei beni culturali e ai trattati Ue) per far fronte alla crisi idrica.
Intanto il governo ha dichiarato lo stato di emergenza fino alla fine del 2022 in cinque Regioni e stanziato a tal proposito 36,5 milioni di euro. "Il Cdm ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto". I fondi sono ripartiti diversamente tra le Regioni:
- 10.900.000 euro alla Regione Emilia Romagna
- 4.200.000 euro alla Regione Friuli Venezia Giulia
- 9.000.000 euro alla Regione Lombardia
- 7.600.000 euro alla Regione Piemonte
- 4.800.000 euro alla Regione Veneto