Stati Uniti chiedono pena di morte per Luigi Mangione, Avs: “Meloni intervenga per evitarlo”

Il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato lo scorso 1 aprile che chiederà la pena di morte per Luigi Mangione, il 26enne di origini italiane accusato dell'omicidio dell'amministratore delegato di UnitedHealthcare, la più grande compagnia di assicurazioni sanitarie americane, il 50enne Brian Thompson.
Il giovane, che proviene da una famiglia benestante del Maryland, è accusato di aver ucciso Thompson a colpi di pistola il 4 dicembre a Manhattan, davanti a un hotel. Il delitto è stato commesso in pieno giorno, per fare giustizia contro le mutue private, sotto accusa negli Usa, tanto che il giovane ha guadagnato un'ampia popolarità, anche sui social, dove viene considerato un erore. Attraverso le piattaforme online, Mangione ha raccolto oltre 700 mila dollari in donazioni per la sua difesa legale, diventando un simbolo della lotta contro un sistema considerato immorale, per i costi spesso insostenibili e le coperture sanitarie inadeguate.
La procuratrice generale Pam Bondi ha annunciato che chiederà la pena di morte per il ragazzo, spiegando che la decisione è in linea con l'ordine esecutivo del presidente Donald Trump, che ha riaperto alla pena capitale dopo la moratoria introdotta da Joe Biden nel 2021. "Un'esecuzione premeditata e a sangue freddo che ha scioccato l'America", ha sottolineato Bondi. Per l'omicidio il giovane rischia l'ergastolo senza condizionale a livello statale e ora la pena di morte sul fronte federale.
L'avvocata di Mangione, Karen Friedman Agnifilo, ha risposto alla richiesta della pena capitale, bollandola come una scelta politica e accusando il governo di voler difendere "l'industria sanitaria corrotta e immorale che continua a terrorizzare il popolo americano".
"Pur dichiarando di voler contrastare gli omicidi – ha aggiunto – il governo federale vuole commettere l'omicidio premeditato e patrocinato dallo Stato di Luigi". Prevedendo la richiesta, l'imputato aveva già incluso nel suo team legale un avvocato specializzato in casi di pena di morte.
L'interrogazione di AVS per impedire la pena capitale per Mangione
Ora Alleanza Verdi Sinistra ha chiesto al governo italiano di intervenire, e il vicecapogruppo a Montecitorio, Marco Grimaldi, ha presentato un'interrogazione parlamentare: "Il dipartimento di giustizia Usa ha annunciato che chiederà la pena di morte per Luigi Mangione, il ventiseienne italo-americano accusato dell'omicidio di Brian Thompson, amministratore delegato di UnitedHealthcare, la più grande compagnia di assicurazioni sanitarie Usa. Vogliamo sapere dal governo italiano se non ritenga doveroso intervenire affinché sia evitata a Mangione la pena di morte".
"Mangione ha la doppia cittadinanza americana e italiana – si legge nell'interrogazione – e nel nostro ordinamento la pena di morte è stata abolita in Italia dalla Costituzione del 1948, che non la ammette in nessun caso. In casi simili verificatisi in passato, il governo del nostro Paese e singolarmente il ministro della giustizia, sono sempre intervenuti, nelle sedi opportune, al fine di scongiurare, anche in caso di condanna, l'esecuzione della pena di morte nei confronti di cittadini italiani".