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Stati generali M5s, la kermesse dal 7 al 9 novembre per decidere il futuro del Movimento

La data non è ancora ufficiale, ma secondo quanto si apprende è in programma oggi una riunione del M5s con il capo politico Vito Crimi per parlare dei prossimi Stati generali del Movimento 5 Stelle. Come possibile data dell’appuntamento congressuale si pensa al 7-9 novembre, ma si aspetta ancora una conferma.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il momento di confronto all'interno del M5s ci sarà e adesso ci sarebbe una data: secondo quanto apprende l'Ansa gli Stati generali dovrebbero svolgersi dal 7 al 9 novembre, ma la riunione decisiva per fissare ufficialmente la data è prevista nella giornata di oggi con il capo politico Vito Crimi. La kermesse in cui si deciderà il futuro del Movimento era inizialmente prevista per marzo 2020, poi è stato necessario un rinvio a causa della pandemia di coronavirus e del lockdown.

Dai lavori emergerà una nuova leadership, che sarà probabilmente collegiale, che sostituirà il reggente Crimi. E su questo fondamentale punto di snodo si stanno scontrando le diverse anime del M5s, polarizzate in questo momento su due fronti: da una parte l'ala ‘governista' del Movimento, rappresentata da Di Maio, Fico e Taverna, che crede fermamente nell'alleanza giallo-rossa e in questa maggioranza, forte anche dei risultati positivi delle elezioni comunali e del referendum sul taglio dei parlamentari, e chiede di continuare con l'esecutivo Conte bis per proseguire nel percorso delle riforme; dall'altra si collocano i pentastellati vicini all'ex parlamentare Alessandro Di Battista, che chiede invece un'inversione di marcia, e un ritorno ai valori delle origini, perché giudica scarsi i risultati dell'ultima tornata elettorale, e pensa che gli Stati generali, così organizzati, saranno una farsa, e non serviranno ad avvicinare la base alle posizioni di chi prende in questo momento le decisioni nel Movimento.

Le tensioni sono esplose nei giorni scorsi con un post a sorpresa di Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau, che ha avvertito i vertici del Movimento, annunciando il proposito di far venir meno l'appoggio della piattaforma Rousseau se il M5s si trasformerà in un partito. Il post, pubblicato sul blog delle Stelle non è stato senza conseguenze: il Comitato di garanzia ha criticamente duramente l'uscita del figlio del cofondatore del Movimento, e il suo utilizzo ‘personalistico' del blog. Piccata la risposta di Rousseau: "In merito al comunicato del Comitato di Garanzia del MoVimento 5 Stelle pubblicato ieri su Facebook, si specifica che il Blog delle Stelle (come riporta anche la privacy policy del Blog) è il blog ufficiale sia del Movimento 5 Stelle che dell'Associazione Rousseau. Pertanto Davide Casaleggio, in quanto presidente dell'Associazione Rousseau, è pienamente titolato a pubblicare i suoi articoli sul Blog". Una rottura che sembra insanabile, nonostante gli appelli lanciati dall'ex capo del M5s Luigi Di Maio e dal presidente della Camera Roberto Fico.

"Gli Stati Generali del M5S servono a realizzare un confronto democratico di tutte le idee del Movimento e dobbiamo coinvolgere anche gli 11 milioni di cittadini che ci hanno votato nel 2018 per chiedere un impegno diretto nella politica locale. A me interessa l'opinione di tutti, dei portavoce comunali e dei gruppi locali che sostengono il M5s, dobbiamo ascoltare con umiltà tutti loro con le assemblee regionali fisiche tra portavoce e iscritti e spero Vito Crimi convochi al più presto per coinvolgere tutti nelle decisioni con la bellezza di guardarci negli occhi e poi sostenere insieme gli esiti democratici degli Stati Generali", ha scritto su Facebook il deputato del M5s Luigi Gallo.

"Nel 2020 dopo undici anni il M5s può ancora una volta evolversi e portare innovazione sullo scenario politico nazionale e internazionale, integrando l'uso di piattaforme digitali con l'insostituibile forza delle assemblee locali e confronti dal vivo senza per questo ereditare né le storture di un partito, né quelle di una tecnocrazia" ha aggiunto, sottolineando che "il M5s non può essere un sistema di scatole cinesi e dobbiamo essere chiari, democratici e trasparenti davanti ai cittadini". Per Gallo, quindi, "avere un contratto di servizio con le nostre piattaforme digitali serve a sanzionare gli abusi dei gestori e a stabilire tutte le cariche interne del M5s in modo democratico. Prima l'organizzazione, poi le priorità dei progetti futuri da realizzare e solo dopo si può parlare di leadership collegiale e di chi possono essere i migliori interpreti del M5s rinnovato dagli Stati Generali".

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