Stati Generali del M5s, Crimi: “Confermato limite dei due mandati, nessuna deroga”
Limite dei due mandati, rapporti interni alla maggioranza, figure con dei ruoli nell'esecutivo all'interno degli organi collegiali del movimento. Sono questi alcuni dei temi emersi agli Stati Generali del M5s. Ad aprire oggi l'assemblea plenaria nel giorno conclusivo degli Stati generali del Movimento è stato il capo politico Vito Crimi, sono poi intervenuti tra gli altri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista. "Sono confermati alcuni principi cardine della nostra storia. Nessuna deroga al limite dei due mandati per le istituzioni regionali, nazionali e europee, valorizzando comunque l'esperienza maturata nelle elezioni amministrative comunali. Necessaria una formazione permanente”, ha detto Vito Crimi. “È emersa la necessità di una guida politica collegiale – così il capo politico del M5s in apertura – che risponda alle esigenze di efficacia ed efficienza nella azione politica. È inoltre emersa la possibilità di dotarsi anche di un organo ad ampia rappresentatività che garantisca la coerenza dell'azione politica con i nostri programmi e le indicazioni che arrivano tramite gli strumenti di democrazia diretta dai nostri iscritti".
L'intervento di Di Maio: "M5s si deve far valere di più nel governo"
"Questo periodo ci ha insegnato tante cose e il M5s ha avuto idee lungimiranti, dai riders al decreto dignità o al reddito di cittadinanza. Tutti vedono il risultato ma poco il lavoro che c'è dietro. Questo non vuol dire che va tutto bene", così il ministro Luigi Di Maio agli Stati Generali. "Io voglio un M5s autonomo, forte e protagonista e che si deve far valere di più nel governo, deve cambiare passo", ha aggiunto. Di Maio ha parlato anche del limite ai due mandati, definendolo “sacrosanto”. “Il limite ai due mandati è sacrosanto e a quanto ho capito troveremo una nuova sinergia con Rousseau. Continueremo a lavorare con Davide", le sue parole.
Di Battista: "Movimento si presenterà alle prossime elezioni da solo"
Del doppio mandato ha parlato anche Alessandro Di Battista, che aveva anche pubblicato un post polemico su Facebook. "Venga scritto nero su bianco che non ci sarà nessuna deroga al doppio mandato", ha detto, aggiungendo di non vedere l’ora di rimettersi in gioco col Movimento 5 stelle. "Qualunque legge elettorale ci sarà, il Movimento si presenterà alle prossime elezioni da solo. E il Movimento non appoggerà mai una legge elettorale senza preferenze", ha poi richiesto. "Dobbiamo cambiare l'organizzazione per adattarla a quello che siamo ora. Il capo politico deve essere un organo collegiale nazionale che rappresenti tutti e faccia sintesi. Lo stesso a livello territoriale, superando il team del futuro", l’intervento del presidente della Camera Roberto Fico.
L'intervento del presidente Conte
"Nella vita politica ci si imbatte spesso nel dilemma tra coerenza delle proprie idee e possibilità di cambiare opinione. È un dilemma mal posto. La coerenza è sicuramente un valore, ma quando governi devi valutare la complessità, bisogna avere anche il coraggio di cambiarle le idee, quando ti accorgi che queste sono migliori di quelle che avevamo. E se la coerenza delle stesse idee fa male al Paese si ha l'obbligo morale di cambiarle. La prova del nove è spiegare perché il cambiare idea è una cosa giusta”, l’intervento in apertura del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Siete una comunità che undici anni fa si è messa in gioco – ha detto Conte -, si è offerta di dare il proprio contributo al Paese. Siete una comunità tosta, che ha affrontato scelte sofferte, ma che non ha mai mollato”.