Stati generali, Conte: “Il governo non abbandona i lavoratori: ma bisogna semplificare la Cig”
Al termine della seconda giornata di Stati Generali, in cui il governo si è trovato faccia a faccia con i sindacati ed è stato presentato il piano di Vittorio Colao, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto il punto rispetto alla giornata trascorsa con la stampa. "La giornata non è finita, in quanto ora incontreremo i rappresentati degli enti locali", ha annunciato Conte. Che ha poi spiegato come siano stati toccati molti temi durante il confronto con le parti sociali. Le prime parole sono state rivolte ai lavoratori: "A differenza di altri governi, noi non abbandoniamo i lavoratori e non consentiamo che siano licenziati: è una politica molto onerosa, solo nell'ultimo decreto abbiamo stanziato circa 25 miliardi per questo obiettivo. Non vogliamo la disoccupazione che c'è in altri Paesi. Noi vogliamo prevenire la disoccupazione. Questa sera portiamo in Consiglio dei ministri un decreto che consentirà a imprese e lavoratori che hanno già accumulato 14 settimane di cassa integrazione del dl Rilancio di beneficiare di altre 4 settimane". Ma il piano è più ampio, ha spiegato Conte. L'obiettivo è quello di riformare gli ammortizzatori sociali: "Questa emergenza ci ha posto di fronte alla necessità di usare un elemento farraginoso che vogliamo riformare e semplificare". Non solo: "Oggi abbiamo la possibilità di richiedere online i contributi a fondo perduto", ha ricordato Conte, riferendosi ai commercianti che hanno subito perdite durante il lockdown e annunciando che non è previsto nessun click day. "Abbiamo discusso di queste misure e anche di un complessivo piano di rilancio. Stiamo lavorando per il nostro Paese", ha concluso Conte.
Conte ha quindi passato la parola alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. "Oggi ci sarà un decreto che darà la possibilità di usare altre 4 settimane di cassa integrazione, oltre alle 14 del decreto Rilancio. Vanno però riformati gli ammortizzatori sociali: servono politiche che non siano passive. Servono poi ammortizzatori che tutelino tutti i lavoratori, cosa che non succede oggi in Italia", ha detto la ministra, sottolineando la necessità di sostenere in particolare i giovani e le donne. Catalfo ha quindi parlato di smart working, famiglia e disabilità: "Dobbiamo occuparci anche di tutte quelle persone che si prendono cura dei propri familiari non autosufficienti e svolgono un compito importante". Infine, la ministra ha raccontato che si è parlato anche di sicurezza nei posti di lavoro. Anche il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, è intervenuto: "Il confronto con i sindacati è stato molto positivo, hanno condiviso il progetto che abbiamo per il rilancio del Paese. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno, la protezione sociale deve riguardare tutti i lavoratori. A settembre vogliamo essere tra i primi Paesi europei a presentare un piano di rilancio, utilizzando anche le imponenti risorse dell'Ue".
Rispondendo alle domande, Conte ha poi affermato: "In questo momento non c'è la necessità di attivare il Mes, ma dovremo sempre aggiornarci con l'andamento del quadro di finanza pubblica. L'andamento dell'economia in questo momento è imprevedibile". Rispetto a un suo ipotetico ruolo futuro di leadership nel Movimento Cinque Stelle, il presidente del Consiglio ha detto: "Io ho iniziato questa esperienza in modo anomalo e non pensavo di ricoprire questo ruolo. Ma ho un'occupazione: questo impegno è già così sfidante, se domani finisce questa esperienza e torno a fare quello che facevo sarò contento".
Conte ha anche parlato di scuola: "Abbiamo ben chiaro l'obiettivo di tornare nelle classi. La didattica a distanza è stata una necessità e il Paese non era preparato: non tutti hanno potuto partecipare e questo ha anche evidenziato un divario digitale. Per le elezioni che si dovrebbero svolgere pochi giorni dopo il rientro, la proposta del Pd di non votare nelle classi mi sembra una buona idea. Chiederò alla ministra Lamorgese di trovare locali alternativi", ha concluso.