video suggerito
video suggerito

Statali, di quanto aumenta lo stipendio con il nuovo contratto e chi avrà la settimana di quattro giorni

Aumento di stipendio, sperimentazione per la settimana corta di quattro giorni, allargamento dello smart working e più garanzie sui buoni pasto: queste sono le principali novità contenute nel nuovo contratto collettivo dei dipendenti statali delle Funzioni centrali, valido per il 2022-2024. La firma è arrivata oggi.
A cura di Luca Pons
1 CONDIVISIONI
Immagine

È arrivata la firma sul nuovo contratto collettivo 2022-2024 per i dipendenti statali delle Funzioni centrali, ovvero principalmente quelli che lavorano per i ministeri, le Agenzie fiscali (le Entrate, le Dogane…), Inps e Inail: circa 195mila persone. L'aumento della busta paga è del 6% e in media vale circa 165 euro lordi in più al mese per tredici mensilità. A questo poi si aggiungono anche novità sui tempi di lavoro. Partirà una sperimentazione sulla settimana corta di quattro giorni, e sarà possibile fare più giorni in smart working che in ufficio nel corso dell'anno. In più, anche durante il lavoro agile sarà sempre obbligatorio erogare i buoni pasto, cosa che oggi non tutte le amministrazioni fanno.

Queste novità, che poi dovranno essere messe concretamente in atto dalle singole amministrazioni e potrebbero richiedere tempo, come detto valgono solo per i dipendenti pubblici delle Funzioni centrali. Il loro contratto aveva avuto un primo via libera a novembre. I dipendenti delle amministrazioni locali invece fanno riferimento a un contratto diverso, il cui aggiornamento è ancora in discussione: Cgil e Uil finora si sono opposti, chiedendo che gli aumenti siano più alti per compensare l'inflazione degli ultimi anni. Per tutti gli aspetti che non riguardano strettamente lo stipendio, ma le condizioni di lavoro, solitamente il contratto delle Funzioni centrali è un punto di riferimento per gli altri, quindi ci si può aspettare che ci saranno punti simili.

Di quanto aumenta lo stipendio

Per quanto riguarda il lato economico, la principale novità è un aumento da circa 165 euro lordi al mese, in media. L'incremento è del 6%, e sarà accompagnato da poco meno di mille euro lordi arretrati. Presto dovrebbero poi partire le trattative per il nuovo contratto, il 2025-2027, dato che quello firmato oggi è valido per il 2022-2024 ed è già tecnicamente scaduto. In questo caso, sull'aumento di stipendio ci potrebbe essere poco margine per trattative, dato che il governo ha già stanziato in anticipo le risorse disponibili: dovrebbero bastare per un incremento di 180 euro lordi al mese, in media.

Come funziona la settimana corta di quattro giorni

I cambiamenti più significativi non riguardano la busta paga, ma i tempi e i luoghi di lavoro. Ad esempio, è prevista la "sperimentazione" della settimana corta di quattro giorni lavorativi, anche se a parità di ore lavorate: sempre 36. Per il momento si tratterà appunto di una fase sperimentale, che dovrebbe essere consentita ai dipendenti su base volontaria. Per i lavoratori significherebbe, in concreto, lavorare quattro giorni per nove ore – oltre alla pausa – e avere tre giorni liberi.

Il contratto stesso chiarisce che lo scopo della misura è sì quello di permettere ai dipendenti di conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro, ma anche di allargare gli orari di apertura al pubblico per i servizi. Di fatto quindi gli uffici pubblici coinvolti non sarebbero chiusi per più ore o più giorni rispetto a oggi, anzi: la divisione in giornate da nove ore potrebbe consentire anche di fornire assistenza al pubblico in orari che oggi sono di chiusura.

Le nuove regole su smart working e buoni pasto

Ci sono poi le novità in materia di smart working. Il lavoro agile potrà aumentare, e i giorni in ‘smart' potranno essere più di quelli trascorsi in ufficio. Non ci sarà più, insomma, il principio che le giornate lavorative in sede devono prevalere su quelle lavorate da casa. In più, è stato stabilito definitivamente che anche chi è in smart working ha diritto ai buoni pasto. Finora alcune amministrazioni pubbliche lo erogavano sempre, a prescindere dal luogo di lavoro, ma molte altre lo riservavano a chi si trovava in sede. Con il nuovo contratto, invece, sarà obbligatorio darlo a tutti per tutti i giorni di lavoro.

Lo smart working, stando alle intenzioni dichiarate, dovrebbe permettere anche di avere dipendenti che passano la maggior parte del tempo lontano dalla sede di lavoro. Questo aprirebbe, nelle aspettative delle amministrazioni, anche alla possibilità di quello che è stato definito South working. In pratica, un ente che ha sede a Milano potrebbe assumere un dipendente che abita a Catanzaro e permettergli di lavorare quasi sempre dalla propria città, e chiedendo solo occasionalmente di recarsi in sede.

Promozioni anche senza titoli di studio

Novità sui permessi: i dipendenti che hanno più di 60 anni potranno avere più ore per le visite mediche, 20 all'anno invece di 18. Per quanto riguarda invece le promozioni, resterà in vigore il principio che queste possono arrivare anche a prescindere dai titoli di studio richiesti. Fino al giugno del 2026, infatti, chi ha l'esperienza necessaria e delle valutazioni positive da parte dei propri superiori potrà ottenere uno scatto di carriera anche se non ha una laurea, o comunque un titolo di studio che in teoria sarebbe necessario per ricoprire una certa posizione.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views