Standard and Poor’s alza il rating dell’Italia a BBB+: cosa significa per debito pubblico e Pil

Standard & Poor's Global Ratings ha rivisto al rialzo la valutazione di affidabilità creditizia dell'Italia a BBB+, dal precedente BBB, con outlook stabile e con le previsioni di crescita per il Pil dello 0,6% nel 2025. Con un comunicato, l'agenzia ha spiegato che la valutazione riflette alcune solidità fondamentali dell'economia, tra cui la diversificazione, i margini di risparmio nel settore privato e l'appartenenza all'Unione monetaria, che bilanciano debolezze come l'elevato livello di indebitamento pubblico e le sfide demografiche.
Nei documenti pubblicati sul sito, l'agenzia ha scritto che la decisione dell'amministrazione Trump di sospendere per tre mesi i dazi nei confronti dell'Unione europea "significa che il colpo sull'economia italiana sarà gestibile". La revisione al rialzo del rating in particolare, riflette i miglioramenti messi a segno a fronte di un contesto internazionale complicato e ai "graduali progressi" compiuti dall'Italia nella stabilizzazione delle finanze pubbliche dall'inizio della pandemia. Secondo l'agenzia, il rapporto debito-Pil dell'Italia è rimasto elevato a circa il 129% a fine 2024, ma grazie alle graduali riduzioni del deficit S&P si attende che si stabilizzi a partire dal 2028.
L'agenzia ha specificato, inoltre, che a causa degli elevati tassi di risparmio interno e della resilienza delle esportazioni "la posizione creditoria netta dell'Italia nei confronti dell'estero si è aggravata negli ultimi cinque anni, attestandosi a circa il 15% del PIL alla fine del 2024, rispetto al saldo prossimo al pareggio registrato nel periodo precedente la pandemia globale". Nello stesso periodo, il credito al settore privato non finanziario "è diminuito, migliorando i già solidi bilanci di famiglie e imprese, con la posizione patrimoniale netta delle famiglie italiane attualmente superiore a 5 volte il Pil", ha aggiunto. Questi elementi, secondo Standard and Poor's, "mettono l'Italia in una posizione più forte per fronteggiare l'aumento dei dazi statunitensi sulle merci dell'UE, poiché è improbabile che l'erosione dei surplus delle partite correnti nel periodo 2025-2028 inverta questa tendenza".
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha commentato il giudizio espresso da Standard and Poor's sull'Italia."Il giudizio di S&P premia la serietà dell'approccio del governo italiano alla politica di bilancio. Nel clima generale di incertezza, prudenza e responsabilità continueranno a essere la nostra linea di azione", ha dichiarato.