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Ecco a cosa non hanno rinunciato i senatori

Dalla discussione sul bilancio del Senato alcuni provvedimenti di buonsenso ed alcune scelte politiche sulla destinazione dei fondi per i prossimi anni. Protesta il Movimento 5 Stelle: poca trasparenza e troppi sprechi.
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Della presentazione e calendarizzazione del bilancio delle Camere vi abbiamo parlato nel dettaglio qui e qui, mentre sia la Camera dei deputati che il Senato della Repubblica erano impegnati nella discussioni di alcuni aspetti particolari dell'esercizio finanziario dello scorso anno e delle successive previsioni di spesa. In Senato, in particolare, sono passati alcuni emendamenti delle opposizioni che modificano aspetti sostanziali del preventivo e impongono alcune scelte di senso per gli anni a venire. Vi abbiamo già rendicontato in merito all'approvazione dell'emendamento del Movimento 5 Stelle che lega la diaria dei senatori a vita alle presenze effettive in Aula, ma sono stati anche altri i provvedimenti modificati dal voto di Palazzo Madama.

Sempre su iniziativa del Movimento 5 Stelle è passata la proposta della "progressiva digitalizzazione di tutti gli atti del Senato" (va detto che il lavoro in tal senso negli ultimi anni è stato imponente), nonché la proposta di una convenzione tra l'istituzione parlamentare e le compagnie aeree low cost per ridurre i costi dei viaggi all'estero e degli spostamenti interni. Via libera anche alla proposta del divieto di cumulo tra pensione del Senato e redditi da lavoro per il personale in quiescenza, nonché per il blocco delle progressioni economiche degli stipendi dei dipendenti nelle "fasi conclusive" del loro rapporto di lavoro.

Nessun appoggio della maggioranza, invece, per altri provvedimenti proposti dai 5 Stelle, come:

  • la riduzione delle indennità dei senatori a 5.000 euro;
  • l'abolizione assegno di fine mandato;
  • la riduzione del 50 % spese di rappresentanza;
  • l'introduzione di un contributo di solidarietà per i vitalizi parlamentari;
  • il dimezzamento delle spese generali forfettarie;
  • la retribuzione collaboratori parlamentari direttamente dal Senato;
  • la riduzione del 50 % delle spese per iniziative istituzionali;
  • la riduzione 50 % spese per contribuiti alle fondazioni;
  • la soppressione dell'incremento biennale del 2.5% dello stipendio del Segretario Generale
  • la previsione della figura di un unico Vice Segretario Generale;
  • la soppressione della possibilità, per i Consiglieri Parlamentari, di essere distaccati fuori ruolo
  • la riduzione degli stipendi dei dipendenti del Senato;
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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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