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Covid 19

Spostamenti tra Regioni, nel dpcm sono consentiti, ma si “raccomanda” di muoversi solo per necessità

Nel nuovo dpcm anti Covid firmato nella notte dal presidente del Consiglio Conte salta il divieto di spostamento tra Regioni e tra Comuni. Questi restano consentiti, ma andrebbero fatti soltanto se veramente necessari. Il nuovo dpcm entrerà in vigore domani e resterà valido fino al 24 novembre prossimo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel nuovo dpcm anti Covid firmato nella notte dal presidente del Consiglio Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza non c'è il divieto di spostamento tra le Regioni. Ma nella versione definitiva del decreto si "raccomanda fortemente" ai cittadini di "non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi", per tentare di arginare la diffusione del contagio da coronavirus. Non saranno per il momento introdotte ulteriori restrizioni alla mobilità.

Rispetto all'ultima bozza salta quindi la specifica secondo cui era raccomandato di non spostarsi "dal Comune di residenza, domicilio o abitazione". Il punto, nel corso delle riunioni di ieri con le Regioni, era stato tra i più discussi, e nel governo circolava l'ipotesi di un divieto totale di spostamenti tra le Regioni. Divieto che, nel testo definitivo firmato da Conte, non è stato poi introdotto. In pratica con la nuova formulazione non viene fatto uno specifico riferimento a spostamenti tra Comuni o tra Regioni, che restano consentiti, ma andrebbero fatti soltanto se veramente necessari.

Il nuovo dpcm entrerà in vigore domani e resterà valido fino al 24 novembre prossimo. A breve, alle 13:30 è attesa la conferenza stampa del presidente del Consiglio. Da domani, 26 ottobre, saranno chiuse le palestre e le piscine, ma anche i teatri, i cinema e le sale da concerto. I ristoranti, i bar, le pasticcerie, le gelaterie, chiuderanno alle 18, anche se saranno consentiti l'asporto e il servizio a domicilio.

Per quanto riguarda la scuola sarà possibile portare la didattica a distanza per gli studenti delle superiori anche oltre il 75%. Rispetto all'ultima bozza, il testo finale prevede il ricorso alla dad "per una quota pari almeno al 75% delle attività". Confermata la sospensione dei viaggi d'istruzione, delle gite scolastiche, le visite guidate.

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