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Spostamenti tra Comuni a Natale, cosa dice la mozione del centrodestra

La mozione del centrodestra per gli spostamenti tra piccoli Comuni a Natale, presentata in Senato, impegnerebbe al governo a autorizzare la libertà di spostamento non solo all’interno del territorio del Comune, ma all’interno del territorio provinciale o dell’area metropolitana. Chiede inoltre di consentire il ricongiungimento familiare con le persone anziane e dei figli con i genitori separati.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il centrodestra ha chiesto più volte al governo di modificare le norme anti Covid previste per Natale e per il periodo delle festività. In particolare ha chiesto di rivedere le regole stringenti dell'ultimo dpcm, quello dello scorso 3 dicembre, relative agli spostamenti, prevedendo in particolare una deroga al divieto di spostamento per i piccoli Comuni. In Senato Lega, Forza Italia e FdI hanno presentato una mozione ad hoc.

Il contenuto del testo era stato anticipato dalla senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena: "Nel decreto di Conte sono vietati gli spostamenti tra comuni (magari di 1.000 abitanti e confinanti) ma consentiti spostamenti nello stesso comune (181 km quadrati di Milano e i 1.285 di Roma). È una discriminazione verso i piccoli comuni. Il centrodestra ha presentato una mozione per togliere il divieto di spostamenti". E sulla questione che riguarda specificamente i piccoli Comuni anche dal Pd è stata presentata una mozione, esclusivamente per i centri con meno di 10mila abitanti, per dare la possibilità "agli affetti più stretti di ricongiungersi".

Nel testo della mozione del centrodestra viene ripreso il passaggio del dpcm del 3 dicembre: "dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell'ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, e nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 è vietato altresì ogni spostamento tra comuni, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, anche ubicate in altro Comune, ai quali si applicano i predetti divieti".

Il centrodestra in sostanza chiede, per il giorno di Natale, di consentire libertà di spostamento non solo all'interno del territorio del Comune, ma all'interno del territorio provinciale o dell'area metropolitana. Inoltre chiede di consentire in ogni caso il ricongiungimento familiare con persone anziane, persone con disabilità, o dei figli con genitori separati.

Nel testo dell'opposizione si sottolinea come appaia "complesso, data la moltitudine di differenze territoriali e le specificità proprie di una società avanzata come quella italiana, individuare principi che riescano a sintetizzare tutte le esigenze dei concittadini". Si ricorda inoltre che da più parti sono state sollevate perplessità, in difesa di quei cittadini che vivono nei piccoli centri, e che si sentono "discriminati rispetto agli abitanti delle grandi città", poiché viene negata loro la possibilità di muoversi per pochi chilometri, per poter raggiungere i propri familiari.

La mozione denuncia inoltre che "gli spostamenti per le giornate del 25 e 26 dicembre e del 1° gennaio sono stati limitati ai soli comuni di residenza o domicilio a prescindere dalla vastità territoriale o composizione morfologica del territorio e non considerando che sul territorio nazionale ve ne sono migliaia privi di qualsiasi attività commerciale". In un territorio come quello italiano, con poco meno di 8mila comuni, che hanno spesso dimensioni inferiori a un quartiere di una grande città come Roma o Milano.

Pertanto la mozione conclude con due punti, impegnando il governo a:

1) a modificare la scelta dell'ambito territoriale di libertà di spostamento nella sola giornata del 25 dicembre da quello comunale a quello provinciale o di area metropolitana, permettendo altresì a Regioni e Province autonome di emettere ordinanze in deroga per aree specifiche nei propri territori di competenza;

2) a prevedere in ogni caso, pur nel rispetto del principio di precauzione e di massima tutela della salute pubblica, la possibilità di derogare ai limiti di spostamento imposti, nel caso di ricongiungimento familiare con persone anziane, persone affette da disabilità o di figli con genitore separato.

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