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Spostamenti tra Comuni a Natale, Conte si smarca: “Servono restrizioni, ma decida il Parlamento”

“Non possiamo permettere occasioni di convivialità tra parenti, amici e conoscenti. Dobbiamo mantenere queste restrizioni. Ma se poi il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre qualche eccezione per i Comuni più piccoli, io sono aperto al confronto. Quello che voglio dire però è questo: per qualsiasi misura che possa costituire una qualche eccezione rispetto al piano, mi raccomando cautela e attenzione”: così Giuseppe Conte sulle richieste di revocare il blocco degli spostamenti tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno, arrivate dall’opposizione tanto quanto dalla maggioranza.
A cura di Annalisa Girardi
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"Sono sicuro del fatto che andrò avanti con la piena fiducia di ogni singola forza di maggioranza e di tutte le forze di maggioranza collettivamente. Ci confronteremo nei prossimi giorni con le singole forze politiche e cercheremo di capire bene le critiche. Ce lo diremo molto francamente perché il Paese merita risposte e merita chiarezza da parte di tutti quelli che hanno una responsabilità pubblica in questo momento": così Giuseppe Conte, parlando alla stampa alla conclusione del Consiglio europeo, ha fatto il punto sugli equilibri nella maggioranza che nelle ultime settimane sono stati scossi da alcune polemiche. "Sulla governance ci confronteremo. Dobbiamo assicurare lo strumento che ci consentirà di monitorare migliaia e migliaia di cantieri che nasceranno in Italia. Abbiamo 209 miliardi da spendere tra il 2023 e il 2026: è un obiettivo complesso, quindi ben vengano tutte le proposte", ha chiarito rispetto a una delle principali critiche fatta da un alleato di maggioranza, cioè Italia Viva, che accusa Conte di voler gestire il Recovery Fund tramite dei manager invece di affidare il compito alla maggioranza di governo e al Parlamento. "Questa struttura non vuole e non può esautorare i compiti delle amministrazioni centrali e periferiche. Ma noi abbiamo bisogno di una cabina di monitoraggio", ha aggiunto.

Gli scontri all'interno della maggioranza

Conte non ha nascosto le criticità all'interno della maggioranza e ha detto: "Dobbiamo dimostrare di essere all'altezza. Ma questo dobbiamo farlo già nelle convinzioni e nei toni, nella volontà di affrontare le criticità. Perché è la priorità per il Paese. (…) Per andare avanti abbiamo bisogno di massima coesione, di fiducia reciproca". Per poi aggiungere che il confronto non sarà solo nella maggioranza, ma anche con le parti sociali e con l'opposizione. "Ieri il senatore Salvini mi ha inviato un messaggio e mi ha chiesto disponibilità al confronto. Io gli ho risposto che ovviamente il tavolo del confronto resta sempre aperto. Siamo disponibili", ha proseguito.

Cosa ha detto Conte sugli spostamenti a Natale e Capodanno

Il presidente del Consiglio, infine, è intervenuto su un altro dei temi per cui ci sono state delle spaccature in maggioranza. Cioè quello del blocco degli spostamenti tra Comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. "Noi non siamo contenti di introdurre misure. Quando abbiamo lavorato a questo piano di regole più severe abbiamo pensato a un obiettivo: non abbiamo pensato a come opprimere di più la vita dei cittadini, ma al fatto che con questi numeri di decessi che continuano a essere abbastanza elevati e con la prospettiva che possa arrivare una terza ondata, non possiamo permettere occasioni di convivialità tra parenti, amici e conoscenti. Dobbiamo mantenere queste restrizioni. Ma se poi il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre qualche eccezione per i Comuni più piccoli e consentire la circolazione in un raggio ovviamente chilometrico contenuto, io personalmente ho detto che sono aperto al confronto. Torneremo su questo, ma ovviamente il Parlamento è sovrano. Quello che io voglio dire è questo: per qualsiasi misura che possa costituire una qualche eccezione rispetto al piano, mi raccomando cautela e attenzione. Perché non può saltare l'impianto complessivo o rischiamo di far scatenare una terza ondata. E non ce la possiamo permettere".

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