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Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti

Spinelli accusa Toti dopo il patteggiamento: “Gli dicevo ‘stai calmo’, ma voleva soldi per il suo partitino”

Nuove accuse di Aldo Spinelli all’ex presidente della Liguria Giovanni Toti: l’imprenditore avrebbe cercato di frenare Toti e le sue continue richieste di denaro per il suo “partitino”: “Per lui in ogni momento arrivava una elezione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nuove accuse all'ex governatore della Liguria Giovanni Toti sono state mosse dall'imprenditore Aldo Spinelli, coinvolto anche lui nell'inchiesta che ha portato alle dimissioni dell'ex presidente della Regione Liguria. Lo stesso Spinelli, come Toti imputato per corruzione, si è accordato con la procura per un patteggiamento.

Spinelli, gestore di un’azienda di servizi portuali, ha concordato una pena di tre anni e due mesi di carcere e la confisca di 400mila euro, oltre all’interdizione dai pubblici uffici e al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata della pena. Ora si aspetta la decisione del giudice per l’udienza preliminare sull'accoglimento o meno dell'accordo.

"I miei avvocati mi hanno consigliato di patteggiare perché lo hanno fatto Toti e Signorini. Io però non volevo, assolutamente. Ma se un medico dice che devi prendere la Tachipirina alla fine la prendi, belin…", ha detto Spinelli in una intervista a ‘La Repubblica'. "Eh nessuno si aspettava che" patteggiassero "sia Signorini che Toti, non è che son rimasto fregato però i miei avvocati mi hanno spiegato ‘cosa vai al processo da solo?'. I magistrati gli hanno detto ‘chiedete al signor Spinelli se vuole patteggiare anche lui', e alla fine ho detto ‘e va bene'. Ma non volevo, che le concessioni sono regolari l’ha dimostrato tutto il mondo. Io ho fatto sempre tutto alla luce del sole", ha detto.

Sul perché avrebbe dunque fatto dei bonifici a Toti ha spiegato: "C’erano campagne politiche sue, campagne politiche del sindaco di Genova, campagne politiche a Savona, e il suo è un partitino… però all’ultima cena elettorale eravamo in 600 e io sono quello che gli ha dato meno di tutti".

Il giornalista Marco Lignana gli ha domandato: "Nelle intercettazioni non è lei che di fronte ai continui reminder sui finanziamenti  del governatore dice a Toti ‘stai calmo'? E poi lo yatch…".

"Eh belin gli dicevo così proprio perché per lui in ogni momento arrivava una elezione. Ma non c’era niente di particolare, ci conoscevamo e basta, in nove anni siamo diventati amici. Pensi che dovevo essere io il candidato del centrodestra nove anni fa, ho detto no, poi è venuto fuori Toti. E allora io ho dato i soldi sia a lui che alla Paita (nel 2015 candidata per il centrosinistra, ndr). Tutto registrato…". Sempre il giornalista gli ha ricordato allora dei dubbi espressi dalla manager Ivana Semeraro, del fondo Icon Infrastructure, che Spinelli avrebbe voluto utilizzare per evitare di comparire tra i finanziatori di Toti. Semerano, come emerso dalle intercettazioni, si era rifiutata con l'imprenditore di finanziare per 40mila euro il comitato elettorale di Toti, perché a suo avviso "questi pagamenti possono essere visti come corruzione". Secondo Spinelli però la manager "aveva torto. Lei che ha preso 200 milioni di utili in 7 anni, poteva farla una oblazione di 10 mila euro.

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