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Spese per il processo rimborsate a chi viene assolto: l’emendamento alla manovra

Un emendamento alla manovra presentato da Azione e approvato dalla commissione Giustizia alla Camera, prevede il rimborso delle spese legali per chi viene assolto in un processo penale: “Se lo Stato ti ha processato e tu ne sei uscito pulito è giusto che lo Stato si faccia carico delle spese che tu hai sostenuto per difenderti” scrive il partito sui social. Ecco quindi chi ne avrà diritto e come richiedere il risarcimento.
A cura di Annalisa Girardi
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Via libera della commissione Giustizia di Montecitorio a un emendamento alla legge di Bilancio che prevede il rimborso delle spese legali per chi viene assolto in un processo penale. Si tratta di una proposta del deputato di Azione, Enrico Costa, che ha chiesto che l'imputato che venga assolto abbia diritto a un rimborso fino a 10.500 euro. Per ottenere il risarcimento l'assoluzione deve essere proclamata con sentenza definitiva e irrevocabile. Inoltre, deve avvenire "perché il fatto non sussiste, perché non ha commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato". Non si otterrà alcun indennizzo nel caso in cui l'assoluzione sia avvenuta per "estinzione del reato per avvenuta amnistia o prescrizione" o nel caso di una depenalizzazione del reato contestato. Infine, non avrà diritto chi viene assolto per un capo di imputazione, ma rimane condannato per altri.

"Se lo Stato ti ha processato e tu ne sei uscito pulito è giusto che lo Stato si faccia carico delle spese che tu hai sostenuto per difenderti. Un principio che rappresenta la nostra linea politica: meno ideologia più buon senso", scrive Azione sui suoi canali social.

In caso di approvazione definitiva dell'emendamento, si introdurrà un nuovo articolo nel codice penale. Gli indennizzi saranno finanziati attraverso un fondo da 8 milioni di euro all'anno, in cui lo Stato comincerà a versare a partire dal prossimo anno. I rimborsi non saranno retroattivi, ma riguarderanno le assoluzioni dichiarate dopo l'entrata in vigore della legge di Bilancio. I soldi arriveranno all'imputato assolto in tre rate nel giro di un anno, quello successivo alla sentenza.

Ma come si potrà ottenere il risarcimento? Per prima cosa si dovrà presentare la fattura dell'avvocato difensore e la ricevuta dell'avvenuto pagamento. Dovrà essere allegato anche un parere del Consiglio dell'Ordine degli avvocati che affermi che la cifra versata al legale sia appropriata. Infine, chiaramente, servirà una copia della sentenza di assoluzione definitiva. Ad ogni modo, le modalità di rimborso saranno definite da un decreto del ministero della Giustizia in caso l'emendamento passasse in via definitiva.

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