Spese militari, Conte sfida Draghi: “Diremo no all’aumento, sono pronto ad avere tutti contro”
Giuseppe Conte si candida a essere eletto presidente del Movimento 5 Stelle, un'altra volta. Domani e dopodomani gli iscritti saranno chiamati a votare di nuovo, dopo che quelli che Conte stesso ha chiamato "ricorsi e cavilli" hanno portato all'annullamento della sua elezione a capo politico. Così l'ex presidente del Consiglio ha lanciato un breve videomessaggio su suoi social: cinque minuti per chiedere di essere sostenuto, dare delle indicazioni su cosa sarà il Movimento del futuro e togliersi diversi sassolini. Conte se l'è presa con chi "ha remato contro" dall'interno del partito in questi mesi e con chi vuole un Movimento "brutta copia di altri partiti tradizionalmente divisi in correnti". Insomma, chi vuole i 5 Stelle schiacciati sul Pd.
Conte, in sostanza, ha provato a dare un'immagine diversa. A far capire che questo può essere un punto di svolta: "In questi mesi, in un governo di emergenza che non è certo quello dei nostri sogni, abbiamo difeso le nostre conquiste che altrimenti sarebbero state cancellate – ha detto – Ora, però, non basta più rimanere sulla difensiva, io sono disposto a correre il rischio di avere tutti contro se questo basta a fare gli interessi dell'Italia e dei cittadini, ma dobbiamo essere uniti e coraggiosi per rialzare la testa e imporre un cambiamento all'intero Paese". Insomma, questo governo non deve andare avanti per forza e il Movimento 5 Stelle non lo sosterrà a ogni costo. Il messaggio è chiaro
Tra i punti su cui si sta più discutendo in queste ore c'è la questione del riarmo: "Se mi accorderete di nuovo una fiducia piena, sarò il presidente di un Movimento che dice no all'aumento massiccio delle spese militari a carico del bilancio dello Stato, soprattutto in un momento del genere – ha rilanciato Conte, in un messaggio per certi versi diretto più a Draghi e a una parte del suo partito che agli iscritti – Ma diremo sì a un investimento shock sulla transizione energetica verso le rinnovabili, sì a un impegno dello Stato senza precedenti sulle reti di sostegno per famiglie, imprese in crisi, lavoratori che devono scegliere se pagare la bolletta o fare la spesa o il pieno di carburante".
Da domani si riapriranno le urne virtuali, ma Conte non si accontenterà di un mandato debole: "Non mi interessa prendere il 50,1% dei voti. Anzi, dico sinceramente che se il risultato fosse così risicato sarei il primo a fare un passo indietro – ha annunciato sempre nel video – A fronte di un risultato così di misura, lascerei il Movimento che in questo momento ha bisogno di una leadership forte, di una forte investitura. Allo stesso modo, però, è un dovere dirvi che in caso di una decisa riconferma le cose inevitabilmente cambieranno". Insomma, in ogni caso sembra l'inizio di una rivoluzione nel partito che sta pagando un vero e proprio crollo nel consenso elettorale.