Spese militari, Conte: “Mai parlato di crisi di governo, Draghi ha diritto di informare Mattarella”
Il leader del M5s Giuseppe Conte, durante la puntata di Di Martedì a La7, ha spiegato di non volere alcuna crisi di governo, nonostante il Movimento sia contrario alla "corsa al riarmo". "Come si può parlare di crisi di governo? Draghi avrà pure il diritto di informare il Presidente ma io non ho sollevato alcuna crisi di governo: dico solo che se dobbiamo programmare una spesa militare un partito di maggioranza può discutere i termini anche temporali per rispettare questo impegno".
In serata Conte ha incontrato Draghi, proprio per discutere dell'aumento delle spese militari verso il 2% del Pil, su cui rimangono le distanze tra il M5s e il resto della maggioranza. Il presidente del Consiglio subito dopo è salito al Colle per un colloquio di aggiornamento con il Presidente della Repubblica Mattarella. Un gesto che mostra l'irremovibilità di Draghi sulla necessità di arrivare all'incremento della spesa militare al 2% del Pil. Il tema dell'aumento delle spese militari ha provocato già una forte spaccatura nel centrosinistra, e il segretario del Pd Enrico Letta ha fatto trapelare la sua preoccupazione. Ma Draghi non ha intenzione di cedere: se si decidesse di mettere in discussione gli impegni presi con la Nato, in un momento così delicato di crisi internazionale, verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza.
"Draghi ha tenuto a dire che è importante rispettare gli impegni Nato: io ho spiegato che non ho mai messo in discussione il tendenziale al 2% come non è stato messo in discussione dai premier precedenti – ha detto Conte – Però se noi ci diciamo questo orizzonte del 2024, avremo un picco notevole: si tratta di 15 miliardi e, francamente, credo che i cittadini e il Paese adesso abbiano altre priorità. Questo non significa dire che l'Italia non rispetta gli accordi. Questo non verrà detto e io stesso non l'ho detto".
"Il M5s è favore degli aiuti economici e militari, nonostante questa sia stata una decisione sofferta", ha aggiunto Conte.
"Non c'entra nulla il fatto che in questo momento ci sia un paese con un conflitto, non stiamo parlando degli aiuti all'Ucraina, abbiamo votato alla Camera e voteremo al Senato il decreto sull'Ucraina", ha sottolineato Conte. "Ci deve essere unità dell'intero Paese sulla linea del governo. Noi non stiamo comprando le armi per l'Ucraina", ha aggiunto. "Oggi ho presentato a Draghi la preoccupazione del M5S, ma credo anche di una parte del Paese, sul riarmo. In questi giorni si è prospettato un incremento significativo della spesa militare, perché è stato evocato questo adempimento Nato. Ci sono famiglie, imprese che sono in difficoltà da due anni per questa emergenza".
"Noi possiamo rispettare con una curva un po' più dolce" l'adempimento previsto dalla Nato, con una curva che rispetti "la nostra situazione economica, l'Italia è alle porte di una recessione economica, voglio discutere e capire il nostro budget come sarà predisposto".
"Un brillante esponente di Fdi ha detto togliamo il sussidio ai poveri e così compriamo le armi: noi non possiamo accettare questa prospettiva, costruiamo invece una previsione di budget sostenibile, noi sosteniamo la Nato, per quanto riguarda i modi e i tempi consentiteci di discuterne", ha detto Conte.
Il leader del M5s ha anche commentato le parole di Biden, che nei giorni scorsi aveva definito Putin "un macellaio": "In questo momento sarebbe bene utilizzare un linguaggio e compiere atti e azioni tutti finalizzati a una de-escalation".
"Certo che Putin è un autocrate che ha realizzato una aggressione militare che condanniamo in modo pieno e assoluto. Stiamo sostenenendo Zelensky, è il premier di un paese invaso, stanno esercitando il legittimo diritto alla difesa, li sosteniamo per questo".