video suggerito
video suggerito
backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Mattarella prende le distanze da Meloni su Fanpage: “Giornalismo è documentare senza sconti”

Alla cerimonia di consegna del “Ventaglio” il Presidente della Repubblica Mattarella risponde a una domanda sull’inchiesta di Fanpage.it e difende la libertà di stampa e i giornalisti che subiscono intimidazioni: “Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica”.
A cura di Annalisa Cangemi
987 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di consegna del "Ventaglio" da parte dell'Associazione stampa parlamentare, ha risposto a una domanda posta dal presidente dell’Associazione stampa parlamentare Adalberto Signore. In particolare a Mattarella è stato chiesto di esprimersi sull'inchiesta di Fanpage.it ‘Gioventù Meloniana', il video realizzato dal team Backstair. Signore ha fatto riferimento all'abitudine della politica di "stigmatizzare" il lavoro dei giornalisti, solo perché documentano i fatti: "Recentemente si è molto discusso di un'inchiesta di Fanpage.it su Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d'Italia, e dei limiti oltre i quali non dovrebbe spingersi l'attività giornalistica. Anche su questo sarebbe interessante una sua valutazione".

Il riferimento è chiaramente alle critiche che la destra al governo, e in particolare la premier Giorgia Meloni, hanno rivolto al metodo utilizzato da Fanpage.it, che ha documentato quello che succede dentro Gioventù Nazionale attraverso una giornalista infiltrata, Selena Frasson. Per Meloni quello del giornalismo undercover è un "metodo da regime".

Il Presidente della Repubblica, sollecitato da Adalberto Signore, ha risposto così: "Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l'informazione è esattamente questo", ha sottolineato oggi Mattarella. "Documentazione dell'esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni".

"Per citare ancora una volta Tocqueville, ‘democrazia è il potere di un popolo informato'. Ecco perché ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica", ha detto.

Mattarella critica La Russa sull'aggressione al giornalista Joly

Il Presidente della Repubblica ha poi fatto un riferimento nel suo discorso alle violenze subite dal giornalista de La Stampa Andrea Joly, picchiato da alcuni militanti di CasaPound. Le parole di Mattarella pesano come un macigno, alla luce di quanto ha affermato ieri il presidente del Senato La Russa sul caso. Secondo la seconda carica dello Stato il cronista de La Stampa avrebbe dovuto dichiararsi come giornalista: "Sulla vicenda di questi giorni, ho una posizione di assoluta e totale condanna. Ci vuole però forse un modo più attento di fare le incursioni legittime da parte dei giornalisti. Ad esempio ho letto che non si è mai dichiarato come giornalista".

"Non vorrei – ha detto ancora La Russa – che entrasse troppo nell'uso quotidiano l'inserimento di metodologie che creano reazione che non vogliamo mai avvengono. Non sto giustificando niente, credo che siano estremamente colpevoli. Non credo che il giornalista passasse lì per caso. Non è una colpa, ma sarebbe stato più bello se l'avesse detto: ‘ero lì che volevo riprendere la riunione'". Con queste parole La Russa ha spostato l'attenzione dagli aggressori alla vittima, di fatto colpevolizzandola o attribuendogli una responsabilità per quanto avvenuto. Le parole di Mattarella sui giornalisti di fatto sono anche una risposta indiretta a La Russa.

Mattarella ironizza sulla pdl della Lega

Il Presidente della Repubblica ha fatto una battuta sulla proposta di legge della Lega, poi ritirata, che puntava a sanzionare con una multa fino a 5mila euro, l'utilizzo del femminile per cariche pubbliche o per alcune professioni, vietando il ricorso a titoli come ‘sindaca' o ‘rettrice'.

"Spero si possa ancora dire sindaca", ha detto il Capo dello Stato alludendo alla pdl firmata dal senatore Manfredi Potenti, elencando le personalità colpite da attentati, e ricordando quello all'ex sindaca di Berlino, Giffey, usando appunto il femminile.

Mattarella si è detto preoccupato per il "diffondersi di una sub cultura che si ispira all'odio. Una violenza che da verbale diventa frequentemente fisica. Nei giorni scorsi il tentativo di grave attentato a Trump; in maggio quello, di più pesanti conseguenze al primo ministro slovacco, Fico; nello stesso mese quello all'ex sindaca – spero che si possa ancora dire – di Berlino, Giffey, che ha fatto seguito ad altri attentati contro esponenti politici in Germania, talvolta con conseguenze mortali; due anni fa l'attentato al marito di Nancy Pelosi, sopravvissuto a fatica. È fondamentale e doveroso ribadire la condanna ferma e intransigente nei confronti di questa drammatica deriva di violenza contro esponenti politici di schieramenti avversi trasformati in nemici".

Video thumbnail
987 CONDIVISIONI
Invia la tua segnalazione
al team Backstair
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views