Speranza: “Sul vaccino Covid ai bambini ascoltiamo i pediatri, non i social”
Per quanto riguarda il vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni bisogna affidarsi ai medici, in questo caso ai pediatri, non a quello che si legge sui social. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo alla trasmissione Zapping su Rai Radio1. "Siamo ancora dentro un processo di autorizzazione. La mia opinione è che bisogna affidarsi ai nostri pediatri, sono le persone che conoscono meglio di altri i nostri figli. Il mio invito è di ascoltare i nostri pediatri, non facciamoci un'idea sui social, con tutto il rispetto per i social, su materie così delicate affidiamoci a persone che nella vita si sono occupate dei nostri figli, dei più piccoli", ha detto.
Mentre si aspetta il via libera per la vaccinazione ai più piccoli, continua la campagna vaccinale per il resto della popolazione. Che accelera per quanto riguarda le terze dosi. "Siamo all'86,12% di popolazione vaccinabile che ha preso la prima dose e all'84,5% circa che ha completato il ciclo. E sono 5,3 milioni le persone che hanno fatto la terza dose". Con un record nella giornata di ieri: 270 mila somministrazioni. Speranza quindi ha ribadito ancora una volta come il vaccino sia "fondamentale", ricordando che se non ci fosse in questo momento "avremmo numeri che sarebbero terrificanti". Ha lanciato quindi un appello a chi non si è ancora vaccinato perché lo faccia tempestivamente, anche alla luce della situazione epidemiologica che sta interessando tutta Europa.
"Sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati. La fase non è semplice. I numeri ci dicono che è in corso un'ondata piuttosto significativa", ha detto. Per poi parlare della nuova variante che è arrivata fino al Vecchio continente: "Per tutta la giornata ci siamo concentrati sulla nuova variante, che è stata resa nota dal governo sudafricano solo l'11 novembre e che presenta oltre 30 mutazioni della proteina Spike e quindi va presa con grandissima attenzione", ha sottolineato il ministro. E ha concluso: "Non abbiamo ancora elementi di certezza per arrivare ad un esito di analisi ma è evidente che le organizzazioni internazionali, l'Oms e l'Ue, hanno giustamente scelto una linea di massima prudenza".